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Maroni: siamo in regola con Bruxelles

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««Noisiamo in regola con le norme europee per la libera circolazione di Schengen e con i permessi di soggiorno temporanei» ha detto ieri Maroni a Sky tg24. «Abbiamo dato agli immigrati i documenti di viaggio e tutto ciò che serve - ha aggiunto - e la Commissione europea ha detto "l'Italia è in regola con le norme di Schengen". Quindi la libera circolazione è possibile per tutti coloro che hanno il permesso di soggiorno temporaneo e vogliono andare in Francia». Il ministro ha poi allargato il discorso sulla politica dell'immigrazione svolta da Bruxelles. «L'Europa della solidarietà ancora non c'è» ha detto Maroni. «Se l'Europa è solo un'entità per definire quanto lunghi devono essere i cetrioli o che impedisce di dare aiuti e sostegno alle piccole imprese, e quando c'è necessità di aiuto dice "sono affari tuoi", non è l'Europa che abbiamo in mente». E ha continuato: «Di fronte a questa gravissima crisi umanitaria con decine di migliaia di persone arrivate di colpo da Tunisia a Libia, abbiamo chiesto all'Europa solidarietà e aiuto. La risposta è stata "è un problema italiano", una risposta «nè efficiente nè utile». Intanto l'emergenza non è finita secondo il responsabile del Viminale. «Sono arrivate oltre 20mila persone a Lampedusa in poco più di due settimane. Questa situazione ci ha indotto a ospitare le tendopoli. Ora le stiamo progressivamente smantellando» ha detto Maroni che ha aggiunto «L'emergenza non è finita finché in Libia c'è la guerra e in Tunisia non ci sarà un governo efficiente per governare la situazione. Ma la fase acuta, questa sì, è superata». Infine il confronto con la visione dell'Europa del collega Tremonti. «L'Europa di Tremonti - ha spiegato Maroni - è l'Europa dell'euro, dei conti, che parla una sola lingua. Mentre l'Europa della solidarietà ancora non c'è». «l'Europa finanziaria dà risposte più soddisfacenti, ma non basta. Deve essere anche un'Europa solidale». Intanto oggi il ministro sarà a Lecco, presso il Palazzo del Commercio, per la firma del «Patto per la sicurezza» tra la Prefettura di Lecco, la Regione Lombardia, la Provincia di Lecco, il Comune di Lecco e i Comuni di Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate e Valmadrera.

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