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Il ritorno all'atomo divide il Pdl. Alemanno: "Il quesito? Ci devo pensare"

Gianni Alemanno

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Nella maggioranza è caos nucleare. Se le opposizioni cavalcano senza alcuna pietà l'onda emotiva nata con le esplosioni di Fukushima, gli uomini di Pdl e Lega non nascondono le proprie perplessità sul tema dopo che la tragedia giapponese ha allarmato gli italiani. I più preoccupati sono senza dubbio gli amministratori locali, costretti a dover fare i conti con i propri elettori. Indicativo il «ci devo pensare» con cui il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha risposto a chi gli chiedeva come voterà al referendum sul nucleare. E mentre Renata Polverini dopo il «noi abbiamo già dato» di due giorni fa, invita ad «abbassare i toni del dibattito», il Consiglio regionale del Lazio ha votato all'unanimità contro le installazioni di centrali nucleari sul proprio territorio (decisione pubblicamente condivisa dalla stessa Presidente), presentando una mozione in cui si chiede tra l'altro la riapertura del confronto nel merito del piano nucleare e delle relative scelte da intraprendere, con gli enti locali e le Regioni, oltre a una convocazione della Conferenza Stato Regioni al fine di conseguire una posizione univoca di tutte le Regioni su questo delicato argomento. E se il deputato del Pdl Marco Marsilio crede «ci siano tutti gli elementi per fare una riflessione seria e approfondita su questa scelta del nucleare», il compagno di schieramento a Montecitorio insiste: «All'interno del Pdl non c'è mai stata una riflessione seria sul nucleare e il Giappone ci dà l'opportunità di affrontare la questione con profondità e responsabilità. E in vista del referendum è opportuno che il Pdl lasci ai suoi elettori la libertà di scegliere come votare. Credo sia utile riconoscere che la maggioranza degli italiani era ed è contraria alla costruzione di centrali nucleari, come la buona parte dei nostri elettori». E dopo il governatore del Veneto Luca Zaia, si dice contrario al nucleare anche il presidente della Regione Sicilia, raffaele Lombardo. «La Sicilia non sarà la pattumiera dell'atomo. Sulle centrali nucleari io mi sono adeguato a quanto stabilito dall'Assemblea regionale che all'unanimità si è espressa contro. Non c'è Paese in cui non si dovrà riduscetere il nucleare dopo quanto accaduto a Fukushima», sentenzia. Nichi Vendola il suo «no» all'atomo lo aveva già addirittura espresso in un videomessaggio su youtube, ma il governatore della Puglia ha deciso di andare oltre e mettere le cose in chiaro una volta per tutte: «Devono fare un nuovo appalto: devono comperare una nuova generazione di carri armati per poter pensare di raggiungere la Puglia per mettere qualche cantiere nucleare».

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