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L'effetto Ruby spinge al voto

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A metà pomeriggio Fabrizio Cicchitto ammette che l'ipotesi di andare a votare prima dell'estate non è una opzione pellegrina: «Valuteremo se ci sono le condizioni di sviluppare l'attività del governo come noi auspichiamo – spiega il capogruppo del Pdl alla Camera – o se dovrà esserci un ricorso al corpo elettorale per difendere la libertà di tutti». Quella delle elezioni anticipate per far piazza pulita dell'assalto della magistratura resta però per il momento solo un'ipotesi. Certo sostenuta da una buona parte del centrodestra, ma è Berlusconi a non esserne ancora convinto del tutto. Così l'orizzonte politico arriva al massimo all'approvazione dei decreti del federalismo a fine mese. Poi si vedrà. «La verità – spiega il sottosegretario Andrea Augello – è che in questo momento nessuno sa cosa può accadere. Dobbiamo capire dove porta veramente l'inchiesta di Milano, che c'è di vero. Poi si potrà decidere cosa fare». Di sicuro la Lega, una volta approvato il federalismo, potrebbe iniziare a fare pressioni sempre più forti con il premier per andare alle urne. E «monetizzare» così la propria, attuale, forza elettorale. Ma per arrivare al traguardo fissato dal Carroccio al centrodestra serve una maggioranza più forte alla Camera. Per questo al massimo entro domani nascerà il gruppo dei Responsabili. Saranno venti (numero minimo per formare un gruppo) e ci saranno i 12 deputati di Noi Sud, i tre ex Futuro e Libertà Silvano Moffa, Catia Polidori e Maria Grazia Siliquini, l'ex Pd Calearo, l'ex Idv Scilipoti, l'ex Api Cesario e Francesco Pionati dell'Adc. E a questi si dovrebbe aggiungere l'ex leghista Maurizio Grassano. Oggi si riuniranno per decidere a chi dare gli incarichi e in corsa per fare il capogruppo ci sono Moffa e Luciano Sardelli. Mentre Saverio Romano si chiama fuori: «Non sarò io, questo è sicuro. Già fare questo gruppo è appagante, ci sono tanti amici che ambiscono a quel ruolo». «Oggi iniziamo con le adesioni - prosegue – e le comunicheremo alla segreteria generale della Camera». Romano si spinge anche più in là e ipotizza nuovi ingressi: «In settimana ci allargheremo ancora, vedrete». Una possibilità che invece nel centrodestra danno come poco probabile: «Con quel che è successo in questi giorni – spiega un deputato del Pdl – nessuno si muoverà dagli altri partiti. La situazione è troppo complicata, ci vorrà tempo». Intanto però il nuovo gruppo servirà a riequilibrare i rapporti di forza in alcune commissioni (Lavoro, Affari Costituzionali, Bilancio) in cui il centrodestra da quando è nata Futuro e Libertà è in difficoltà. L'ultima parola spetta però a Silvio Berlusconi il quale dovrebbe avere a breve un incontro proprio con i deputati della nuova formazione. «Lo dobbiamo vedere – conferma Francesco Pionati – vogliamo che la nostra sia un'operazione seria, non una "pecionata". E Berlusconi fa bene a parlare con noi, a tornare ad occuparsi di politica e a lasciare da parte il fango che gli stanno versando addosso». Ma dal premier i Responsabili si aspettano anche qualche posto nell'esecutivo. «È chiaro – scandisce Pionati – che ci deve essere una finestra nel governo se non vogliamo essere considerati degli ascari». Maggioranza alla prova anche in Senato dove mercoledì si riuniscono le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio per esaminare il decreto Milleproroghe. Il centrodestra non ha problemi di numeri ma bisognerà comunque vedere come decideranno di votare Mpa e Futuro e Libertà sui singoli provvedimenti.

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