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Il Pd si «mobilita» contro il sindaco ma già si spacca sul possibile candidato

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Poiavvieremo un confronto con tutte le forze di opposizione perché amiamo la città e non possiamo lasciarla a questo declino». Lo ha detto il segretario del Pd romano, Marco Miccoli, intervenendo all'incontro organizzato ieri al Teatro della Cometa, ai piedi del Campidoglio, per analizzare la crisi della giunta Alemanno. Un «presidio» aperto a tutte le forze di opposizione della città (presenti esponenti di Sel e Idv), alle forze sociali e ai comitati di quartiere. Tra i presenti c'erano il vice presidente del Senato e commissario regionale del Pd Vannino Chiti, il deputato Roberto Morassut, l'ex presidente della Provincia di Roma e ora parlamentare Enrico Gasbarra, il presidente del Pd romano Eugenio Patanè. «Dopo due anni - ha continuato Miccoli - i nodi sono venuti al pettine. Hanno proposto solo spot inconcludenti senza alcuna idea di governo della città: Gran Premio di Formula 1, Tor Bella Monaca, Parentopoli, incapacità di risolvere la questione rifiuti. Di Alemanno non ricordiamo altro». «Chiediamo le dimissioni del sindaco - ha detto Morassut - perché, anche se lui oggi faticosamente forse ricostruirà una giunta, Roma soffre e soffrira' perché investita dalla crisi». I Democratici sperano nelle elezioni ma si spaccano immediatamente sull'eventuale candidato da contrapporre al centrodestra. Fino ad oggi, tutte le sirene del Pd davano il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti come il più autorevole. Ma ieri, a margine della direzione nazionale del partito, è iniziata a circolare la voce di una possibile «opa» di Movimento democratico sul Campidoglio. Il tam tam ha dato, tra i nomi dei papabili, quello di Paolo Gentiloni, insieme a quello di Enrico Gasbarra. «Fallimento e inadeguatezza: per l'ennesima volta è quello che dimostra la destra romana nel governo di Roma, dopo l'esperienza della Regione: passano gli anni ma sono sempre gli stessi, senza un progetto e senza l'orgoglio di servire la Capitale del Paese». ha detto il deputato del Pd Enrico Gasbarra. «La loro corsa - ha proseguito - è stata solo una conquista di parte che ha portato il buio in città. È una amministrazione senza progetto, con ideucce piccole piccole, quelle del no, quelle dell'Ara Pacis, per tacere dei rigatoni con la pajata». Gasbarra si è poi soffermato sulle modalità che il sindaco Alemanno sta usando per la composizione della nuova giunta: «Dopo la fase di Correntopoli - ha spiegato - ha incontrato Berlusconi. Allora tornano tutti i conti: si capisce che è lì per interessi di parte, si spiegano cose come la tassa sul Gra. È un rapporto capopartito-dipendente. Roma non merita un sindaco dipendente: il suo tempo è scaduto. Ora - ha concluso Gasbarra - serve un nuovo passo e un cambiamento, il Pd sia un ponte anche verso le esperienze civiche e l'associazionismo e le categorie del territorio. il tempo scaduto di Alemanno sarà la riscossa non solo del centrosinistra, ma di chi ama questa città».

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