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Futuro e Libertà vola con Api

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Adolfo Urso

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L'occasione è stata di tipo culturale, un seminario destinato alla formazione degli amministratori locali. Ma siccome sotto il cielo della politica in questi tempi nulla accade per caso, è difficile non vedere nell'accordo di collaborazione che hanno firmato ieri la fondazione di Adolfo Urso «Farefuturo» e quella di Linda Lanzillotta «Glocus» anche l'ennesimo avvicinamento tra i due partiti più interessati a formare il Terzo Polo. Tra Gianfranco Fini e Francesco Rutelli i contatti ci sono da tempo, una ventina di giorni fa i due leader si sono incontrati insieme a Pier Ferdinando Casini proprio per confrontarsi sui prossimi scenari politici e questa settimana, dopo una serie di rinvii, dovrebbe esserci un altro incontro a tre. La possibilità di andare insieme in caso di elezioni ravvicinate è reale, i sondaggi danno un ipotetico Terzo Polo – che dovrebbe includere anche l'Mpa di Raffaele Lombardo – almeno al 20 per cento. Così, mentre la «politica alta» continua a cercare accordi, le Fondazioni dei due partiti stringono alleanze. E promettono future collaborazioni. Quello di ieri, a Frascati, è stato l'incontro conclusivo di un ciclo di 9 seminari durati da giugno a novembre e ai quali hanno partecipato 50 amministratori arrivati da tutta Italia. E al momento delle conclusioni finali Adolfo Urso ha ovviamente fatto balenare risvolti politici. «Per garantire un futuro al Paese – ha spiegato - occorre un nuovo patto nazionale che sia anche un patto generazionale e geografico, alla luce di un progetto politico condiviso». «La formazione della classe dirigente – ha proseguito – deve condividere le prospettive di fondo del nostro Paese. Dobbiamo ripartire da alcuni temi fondamentali, ridiscutere, ad esempio, il principio di cittadinanza, che è alla base di ogni patto civile. E dobbiamo porci l'obiettivo di far uscire l'Italia dalle due ottiche che hanno fermato il Paese: il presentismo e il localismo». Più esplicita Linda Lanzillotta, fedelissima di Rutelli fin da quando, nel '93, ha fatto l'assessore al bilancio nella sua prima esperienza da sindaco di Roma: «Glocus e Farefuturo fanno riferimento ad aree politiche differenziate ma l'idea di fare una iniziativa comune volta a formare una classe dirigente nuova nasce dalla volontà di superare fratture e contrapposizioni che non corrispondono più alla realtà di oggi e creare una classe dirigente con una visione nazionale ed europea condivisa e un sistema di valori comuni». Ma l'esponente di Alleanza per l'Italia ha anche attaccato il bipolarismo: «Uno dei fattori che ha bloccato il processo di sviluppo del Paese – ha spiegato – è stata infatti un'idea di bipolarismo che ha negato al meccanismo dell'alternanza una visione di continuità, distruggendo spesso quanto già fatto. Il cambiamento ha invece bisogno di stabilità, di continuità, di coerenza e solo una classe dirigente con un sistema di valori comuni e capace di proiettarsi nel futuro può raggiungere l'obiettivo di rendere l'Italia un Paese competitivo e migliore».

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