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Nichi snobba Max Meglio Schwarzy

Nichi Vendola, governatore della Puglia

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Meglio Arnold Schwarzenegger di Massimo D'Alema. Nichi Vendola, governatore della Puglia e presidente nazionale di Sel, non ha dubbi e così ha cancellato l'appuntamento barese di sabato prossimo con il leader del Pd per recarsi negli Usa, a Davis, ospite del governatore della California per il Governors' Global Climate Summit. Il cambio di programma, accompagnato dalle note della hit di Renato Carosone, Tu vuò fa l'americano, ha colto di sorpresa il partito di Pier Luigi Bersani. Qualche dirigente democratico, irretito dal "bidone" ha fatto notare che Nikita non è tra i relatori della manifestazione, ma la diplomazia vendoliana ha prontamente spento le polemiche appellandosi al prestigio dell'appuntamento americano («fosse stato qui, sarebbe intervenuto, è ovvio») e ai tempi ristretti delle coincidenze aeree (la partenza è prevista proprio sabato, quasi in contemporanea con l'intervento del presidente della fondazione Italianieuropei). L'accostamento tra Schwarzenegger e Vendola - definito da D'Alema in passato, con un pizzico di sarcasmo, «l'Obama bianco» - potrebbe apparire un ossimoro, due icone di primo acchito inconciliabili, eppure capaci di trovare un fronte comune di azione: il punto di contatto è nella sensibilità per le politiche energetiche alternative. Nichi, consapevole che l'accostamento al muscolare governatore repubblicano della California, icona di una certa destra law and order, potrebbe disorientare l'elettorato arcobaleno della sinistra che lo sostiene, dribbla considerazioni sul passato cinematografico di Terminator e puntualizza: «Nessun folclore, costruire insieme una rete planetaria che si occuperà delle mutazioni climatiche rappresenta una delle vere sfide per cui vale la pena fare politica». Poi sorride e, al termine della presentazione nel capoluogo dell'ultimo libro di Fausto Bertinotti Chi comanda qui? (Mondadori), chiosa con una battuta: «Non mancherò di chiedergli informazioni sul suo personal trainer...». Sorride anche l'assessore regionale di Sel, Nicola Fratoianni, uno dei più stretti consiglieri del governatore pugliese, interrogato sulla passione mai dichiarata dei postcomunisti italiani per l'Arnold del grande schermo: «Terminator è un grande film, soprattutto il primo...». Poi tornando alla politica, aggiunge: «È elemento tipico della storia americana il passaggio degli attori alla politica di professione. La novità, però, è di carattere culturale: sull'altra sponda dell'Oceano nell'atto di nascita di una fondazione che si interesserà di energie rinnovabili, è stato rivolto un invito ad una personalità così distante per storia e radici dai promotori. Questa è la riprova delle qualità "eccedenti" di Vendola». Nella sinistra che si riconosce nelle tesi di Mario Tronti, di contro, questa tournée americana non è vista affatto con favore, perché si inquadrerebbe in un cammino ben lontano «dall'antropologia democratica», piegata alle suggestioni del sociologo a stelle e strisce Richard Florida, autore del saggio L'ascesa della nuova classe creativa. Intanto per un incontro saltato in Italia, un altro è in programma a New York. Mercoledì prossimo, nella Casa Italiana Zerilli Marimò, il governatore pugliese, introdotto dagli accademici Pasquale Pasquino e Nadia Urbinati, discuterà sul tema «Laboratorio per il Meridione: Nichi Vendola». Gli organizzatori? Saranno gli instancabili attivisti del circolo Pd della metropoli americana. E chissà che dal pubblico qualcuno non domandi, al novello Terminetor rosso, come farà ad indossare insieme alla maschera da super-eroe anche l'amato orecchino.

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