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E Gianfranco oggi prova a far breccia nei romani

Gianfranco Fini

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La piazza è tra le più complicate che ha toccato nel suo giro «elettorale» in lungo e in largo per l'Italia. Perché oggi a Roma Gianfranco Fini dovrà capire quanto, nella città da sempre sensibile al centrodestra, il suo neonato Futuro e Libertà riuscirà a scalfire il predominio di Alleanza Nazionale. Dovrà capire quanto potrà «erodere» allo zoccolo duro di voti di An che fanno capo a Gianni Alemanno, Andrea Augello e Fabio Rampelli. L'appuntamento è per le 10 al teatro Adriano e, secondo quanto raccontano dentro Fli, Fini non aprirà nuovi fronti di rottura con il governo. Più che altro si limiterà a ripeterà le critiche sui due punti del Lodo Alfano che i suoi gruppi parlamentari hanno già detto che non voteranno, la reiterabilità del provvedimento e l'assoggettazione dei pm al potere politico. E con tutta probabilità sceglierà di non commentare la vicenda che riguarda il rapporto tra Rudy, la marocchina minorenne, e Berlusconi. Quello che cercherà di fare, invece, è di galvanizzare chi è ancora fuori da Futuro e Libertà, chi oggi va ad ascoltarlo perché è curioso di sapere cosa dice. Insomma cercherà di «agganciare» la gente qualunque più che le truppe degli ex colonnelli di An. E il perché lo spiega Claudio Barbaro, deputato di Futuro e Libertà: «A Roma possiamo vincere facendo leva sul voto di opinione visto che l'apparato del vecchio partito è tutto in mano agli ex di An. Per questo quella di oggi non è una mobilitazione classica, come quella di un partito, ma è la ricerca di consensi nuovi, di chi è fuori dalla politica». Silvano Moffa, deputato e portavoce di Fli, è ottimista: «Roma è sempre stata amica e saprà giudicare. Io credo che i rapporti di forza alla fine cambieranno, è tutto in movimento. E comunque qui torneremo dopo l'appuntamento di gennaio a Milano». Entusiasmi che, sulla sponda opposta, si affretta a gelare il sottosegretario Andrea Augello: «Su Roma non si muove nulla». Intanto però sono circa 200 i circoli di Generazione Italia – 80 solo nelal capitale – e circa 100 gli amministratori del Lazio già passati a Futuro e Libertà che oggi arriveranno da tutta la Regione per ascoltare Fini al cinema Adriano. Tra loro ci saranno anche il vicepresidente della provincia di Latina Salvatore De Monaco e il consigliere provinciale di Frosinone Fabio Bracaglia. E poi consiglieri e assessori di numerosi Comuni.   «Spetterà ai rappresentanti del Pdl prendere atto di una realtà con la quale confrontarsi serenamente sul territorio», dice l'eurodeputato e coordinatore romano Potito Salatto. Ma un primo «censimento» per capire quanti sono gli amministratori locali che nel Lazio sono in campo con Fini (al momento non c'è una stima precisa) sarà fatto dopo la convention nazionale di Perugia del 6 e 7 novembre. Dopo di allora, quando le prospettive saranno più definite e sarà lanciato il «manifesto» di Fli, sono attesi ancora nuovi ingressi. E il deputato Antonio Buonfiglio si mostra ottimista sulla nascita di un gruppo autonomo nel Lazio anche «entro l'anno».  

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