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Da Stecchino agli embrioni L'ultima saga dei futuristi

Carmelo Briguglio

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Per la serie «Futuristi a briglia sciolte» è andata in onda ieri una delle puntate più esilarante della storia della politica italiana. Protagonisti dello spettacolo i già noti Fabio Granata, Benedetto della Vedova e Carmelo Briguglio nei panni dei «falchi» finiani che, prendendo spunto dal genere poetico delle «parole in libertà» tanto caro a Filippo Tommaso Marinetti, hanno dato libero sfogo al loro estro. Il ruolo di apripista è toccato al più «esplosivo» dei tre, il vice presidente della commissione antimafia Fabio Granata che, come da copione, ha riservato le sue «battute» al presidente del Consiglio: «Il premier Berlusconi, rilanciando sulla Commissione d'inchiesta sulla magistratura ricorda nitidamente Johnny Stecchino quando indicava nel traffico il più grande problema di Palermo».   E così, nella mente del fedelissimo del presidente della Camera, Berlusconi diventa un mafioso pentito braccato dalla polizia e dalle associazioni a delinquere con minacce di morte che in un film, venne magistralmente interpretato da Roberto Benigni. Certo è che, se si scorre a ritroso il repertorio di Granata emerge che il paragone riservato al Cavaliere è, in realtà, una replica. Infatti il 9 settembre 2007 sempre Granata fece indossare i panni di Stecchino proprio all'allora ministro degli Interni Giuliano Amato: «Amato ricorda la memorabile risposta sui principali problemi di Palermo data da un indimenticabile personaggio nel film Johnny Stecchino: "A Palermo il problema è il traffico"». In altre parole: Stecchino diventa un uomo per tutte le stagioni. Il secondo protagonista della puntata è Benedetto Della Vedova. Ieri gli è toccato il ruolo del contestatore «radicale» impegnato nel sostenere che «sarebbe meglio avere la forza di cambiare la legge 40» sulla fecondazione assistita aggiungendo: «Se un medico pratica la fecondazione eterologa pubblicamente senza mettere in mezzo la coppia per la quale la attua ma facendo "coming out" pubblico e dichiarando di aver agito così sulla base delle recenti sentenze della Corte Costituzionale, io credo che faccia bene e avrebbe tutto il mio sostegno». Risultato? Il finiano è riuscito ad accentuare le divergenze politiche tra Pdl e Fli. Eppure questo poco importa al portavoce di Futuro e Libertà rinomato per creare scompiglio nella maggioranza. Basta pensare che, ad inizio ottobre, Della Vedova aveva annunciato di voler rilanciare un'iniziativa parlamentare in tema di coppie di fatto anche gay. Infine non poteva mancare l'intervento di Carmelo Briguglio nel ruolo dell'«altruista»: «Per anni abbiamo fatto i donatori di sangue nei confronti del governo, votando leggi poi definite "ad personam"». Un ruolo da «carmelitano» che, dopo tutto, aveva dimostrato di saper interpretare già il 12 luglio 2010 quando, credendo forse di recitare nel musical Jesus Christ Superstar, aveva paragonato Bocchino a «un povero Cristo tra i Barabba». Ora la scena è tutta per Fini. Ieri aveva mandato un messaggio ai suoi dicendo di non commentare la vicenda di Montecarlo. Sembra che nella prossima puntata ne manderà un'altro estendendo lo stesso invito a molti altri temi.  

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