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Il portavoce della Marcegaglia: "Da me solo elucubrazioni"

Rinaldo Arpisella, addetto stampa della famiglia Marcegaglia

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"In relazione a quanto pubblicato oggi da alcuni quotidiani, mi corre l'obbligo di precisare di non essere indagato in nessuna delle inchieste in corso: nè come responsabile della comunicazione del Gruppo Marcegaglia nè come portavoce della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia". Rinaldo Arpisella, portavoce della leader degli industriali italiani, interviene così dopo la pubblicazione dei contenuti della sua telefonata col vicedirettore de Il Giornale Nicola Porro. Il responsabile della comunicazione della leader di Confindustria ha aggiunto che "dai pubblici ministeri della Procura di Napoli titolari delle inchieste sono stato ascoltato solo come persona informata dei fatti. La mia utenza telefonica era intercettata come utenza di persona non sottoposta a indagini e il provvedimento era stato disposto nell'ambito del procedimento principale, come si può evincere anche dall'agenzia Ansa delle ore 20,39 dell'8 ottobre scorso". "SPECTRE" E "SOVRASTRUTTURE" - "In azienda, e men che meno in Confindustria - prosegue la nota - non mi sono mai occupato di questioni produttive, amministrative, gestionali o commerciali, ma solo ed esclusivamente di rapporti con la stampa, in ragione della mia qualità di giornalista. Quanto a ventilate 'sovrastrutture', Spectre, complotti, poteri ombra, P3 e via dicendo, riferibili alle vicende D'Addario o Fini e sollevate oggi da alcuni quotidiani in relazione alla telefonata intercorsa fra me e Nicola Porro, confermo che nella circostanza stavo solo esprimendo un'elucubrazione del tutto personale, priva di qualsiasi riferimento o conoscenza di fatti reali o anche semplici indiscrezioni in mio possesso. Elucubrazione del tutto personale, ripeto, con cui nè Confindustria nè i suoi vertici istituzionali nulla hanno ovviamente a che fare".  

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