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Ma Bocchino vuole arrivare a fine legislatura

I finiani Fabio Granata, Italo Bocchino e Giorgio Conte

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Granata spara, Bocchino concilia. Poco dopo la pubblicazione della lettera a Fini del «falco» Granata, sempre sul sito di Generazione Italia è apparso un intervento del capogruppo alla Camera di Futuro e libertà per l'Italia. Stesso argomento, ma toni assai diversi. Addio alla «fase muscolare», bisogna fare spazio alla «diplomazia» alla politica «con la P maiuscola». «Le parole di Alfano a Cortina cambiano oggettivamente lo scenario politico italiano. Ammettere l'esistenza di una "terza gamba" guidata da Gianfranco Fini costituisce un passo avanti per il centrodestra e per la legislatura», scrive Bocchino. «Quando prima ascoltavamo le parole di tanti autorevoli esponenti del Pdl riguardo la necessità di andare avanti, di portare a termine la legislatura, avvertivamo scarsa convinzione e puro tatticismo. Dopo l'intervento del Guardasigilli, invece, la volontà di arrivare al 2013 ci appare sincera e inserita in una più ampia strategia, che rafforzerà il governo e la maggioranza». «L'esigenza della terza gamba - aggiunge Bocchino - derivante dalla nascita di Futuro e libertà, è stata compresa da Angelino Alfano e inizia a diventare patrimonio comune di tutto il Pdl e anche della Lega nord. Parte così un nuovo percorso, che per il momento sarà soprattutto parlamentare, ma che dovrà solidificarsi anche in ambito politico». Secondo il capogruppo, quindi, «si è preso atto che la ricomposizione all'interno del Pdl non è più possibile, che non sono possibili passi indietro, che bisogna guardare avanti e che quindi una rottura traumatica non ha senso, né politicamente, visto che c'è in Parlamento una maggioranza che intende sostenere il governo, sia elettoralmente, dato che tutti i sondaggi individuano una difficoltà di Pdl e Lega di ottenere, da sole, una maggioranza stabile, soprattutto al Senato. Sarà così inevitabile superare la fase muscolare e lasciare spazio alla diplomazia, alla politica con la «P» maiuscola, con l'intento comune di arrivare al 2013 con un governo che sappia realizzare le riforme richieste dagli italiani». «E per giungere al termine naturale della legislatura sarà inevitabile fare perno sui tre gruppi parlamentari e le quattro formazioni politiche di maggioranza. Per concretizzare questo obiettivo condiviso da tutti sarà necessario passare attraverso i vertici di maggioranza, sia a livello parlamentare che a livello politico, dove anche il presidente Fini avrà chi lo rappresenterà», conclude Bocchino. Tradotto: andiamo avanti altri tre anni con Silvio, forse ci conviene. Altro che «Caro Gianfranco, senza se e senza ma». Del resto i colonnelli finiani amano il dibattito, si sa. E anche ieri Fabio ha scritto una cosa e Italo esattamente l'opposto.  

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