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Udc tra insulti e defezioni

Pierferdinando Casini

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E ora volano gli stracci dentro l'Udc. L'offensiva di Silvio Berlusconi sembra essere arrivata alle porte e dalle parti di Casini si attendono defezioni in favore del Cavaliere. Sicuramente la situazione è più grave visto che appena sabato scorso Saverio Romano, leader degli Udc siciliani, ha annunciato lo strappo: mai a sinistra. E ha poi proposto un patto a Berlusconi. Un'intervista di Calogero Mannino a Repubblica ha di fatto confermato la prossima rottura. «Ma non si era detto che in un momento difficile bisognava evitare una crisi di governo?», ha detto l'ex ministro siciliano. E poi ha aggiunto: «Serbo amicizia nei confronti di Casini: ma sono letteralmente rimasto allibito dalle sue parole. La tesi favorevole alle dimissioni del premier non l'aveva mai espressa prima. Anzi, la nostra posizione era quella di non aprire una crisi di governo, di creare un'area di responsabilità». Affermazioni che mandano su tutte le furie il senatore di fede casiniana Gianpiero D'Alia: «Siamo un partito democratico e ogni dissenso è legittimo. Che Cuffaro, Mannino e Romano pensino oggi che sia necessario cambiare linea nel rapporto con Berlusconi rispetto alle ipotesi, sempre condivise, di governo di responsabilità nazionale, è un problema loro e non certo di tutti i siciliani. Noi rimaniamo al centro, fedeli agli elettori che ci hanno votato alle elezioni politiche del 2008», insiste il capogruppo dell'Udc a Palazzo Madama. Non la prende bene Totò Cuffaro che replica piccato: «Al senatore D'Alia, che ho voluto come capogruppo al Senato, chiederei - almeno a lui - di essere corretto nei miei confronti. Come lui ben sa, da tempo non esprimo né dissenso né assenso su quello che avviene all'interno del partito. Ho scelto il riserbo e il silenzio per rispetto all'Udc che con forza, determinazione e sacrifici ho contribuito a costruire, oggi mi dedico alla mia vicenda giudiziaria. D'Alia abbia almeno il buon gusto di rispettare le mie scelte evitando di coinvolgermi». E quel che appare chiaro è che la posizione di D'Alia è piuttosto solitaria sull'isola: in suo aperto sostegno si è espresso solo il deputato, messinese come lui, Giuseppe Naro («Il governo di responsabilità nazionale non può essere quello Pdl-Lega»). I deputati regionali siciliani Cordaro, Dina, Gianni, Fagone, Ragusa, Cascio, Forzese, Caronia e Parlavecchio, guidati dal capogruppo all'Ars Rudy Maira, avvertono: «Quanto hanno affermato Saverio Romano e Calogero Mannino non sono fatti che riguardano solo loro come dice il senatore Gianpiero D'Alia. Le valutazioni politiche espresse da Romano e Mannino hanno un'ampia condivisione nel partito e possono contare sulla stragrande maggioranza dei parlamentari eletti in Sicilia sia al Parlamento nazionale che all'Assemblea regionale siciliana». Sicuramente sono posizioni condivise anche in altre regioni come la Campania (dove l'Udc è al governo con il Pdl). «Il senatore D'Alia - afferma il deputato nazionale campano Michele Pisacane - prenda atto che il dissenso espresso dall'onorevole Saverio Romano, già di per sé autorevole, non ha dimensione regionale ma rappresenta la posizione politica di gran parte dell'Udc e dell'elettorato nazionale». A difendere invece D'Alia ci pensa il deputato siciliano di fede finiana, Nino Lo Presti. «Una parte dell'Udc siciliana - spiega l'esponente di Fli - è una zavorra zeppa di vecchie incrostazioni di potere di cui Casini farebbe bene a liberarsi». Se la prende anche Maurizio Ronconi, deputato Udc: «I grandi sconfitti della politica dell'estate sono il partito del predellino e la Lega». Arriva in soccorso anche un altro esponente vicino al presidente della Camera, anche lui siciliano, Fabio Granata: «Il fastidio provato da alcuni esponenti dell'Udc siciliana alle parole del procuratore Grasso (che sabato è intervenuto alla festa centrista a Chianciano ndr) e la loro volontà di sostenere comunque Berlusconi dovrebbe essere salutata da Casini come una buona notizia e un elemento di chiarezza». Replicano piccati Maira e Cordaro: «Nessuno degli esponenti siciliani dell'Udc ha provato fastidio per le parole pronunciate dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Fabio Granata ha le allucinazioni e farnetica». Sullo sfondo della partita nazionale c'è invece quella regionale. Annunciato in piena estate, potrebbe infatti nascere in settimana la giunta Lombardo quater alla Regione siciliana, un governo di cui dovrebbero far parte soltanto assessori tecnici, con il ripescaggio di esponenti Udc che in Sicilia sono vicini alle posizioni di D'Alia, mentre quelli di Cuffaro e Mannino resterebbero all'opposizione. Lombardo, che a livello nazionale con il suo Mpa ha fatto sapere che darà la fiducia a Berlusconi, varerà un esecutivo che avrà anche l'appoggio esterno del Pd e finiani.

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