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Maroni alla Bindi: Sui Rom solo ipocrisie

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Èappena finito il dibattito sull'immigrazione in cui sono intervenuti il ministro dell'Interno Roberto Maroni e, per l'appunto, la presidente del Pd Rosi Bindi. Il titolare del Viminale commenta la risoluzione del Parlamento europeo che condanna la politica attuata da Sarkozy sui rom spiegando che «c'è solo un minimo accenno all'Italia». Alla Bindi che lo accusa di vedere gli immigrati come una minaccia di cui aver paura, il ministro dell'Interno - tra gli applausi - risponde: «Io sono contrarissimo alla politica delle porte aperte: l'accoglienza deve sposarsi con la sicurezza». La presidente del Pd ribatte: «Ci dobbiamo fare carico dei nomadi, non dobbiamo mandarli via perché sono un problema che non ci riguarda», spiega. Ma anche stavolta è secca la replica del ministro: «La sinistra mi ha lanciato tante accuse, ha detto che sono peggio di Hitler, che ho fatto leggi razziali. In questo c'è ipocrisia, bisogna metterci la faccia su ciò che si fa. Io chiedo perché a Roma prima di Alemanno si tolleravano campi con condizioni di vita inammissibili. Siamo arrivati noi e abbiamo fatto un piano nomadi che si fonda su due principi: il rispetto della legalità e la promozione sociale». Fuori dall'area riservata alla festa 12 persone, tra cui alcuni giovani vicini a Forza nuova, tentano di entrare nell'area riservata all'incontro. La polizia li blocca. Verranno denunciate per manifestazione non autorizzata. Na.Pie.

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