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Protesta a curve unificate

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La manifestazione contro la tessera di Roma

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Una protesta senza colori. La tessera del tifoso è riuscita a unire anche i gruppi storicamente rivali, coalizzati contro un «nemico comune». Lo testimoniano le manifestazioni di protesta in diverse città: tra domani e domenica in occasione dell'inizio del campionato vedremo tante manifestazioni dentro e fuori gli stadi. All'Olimpico, per esempio, molti romanisti si riuniranno fuori dallo stadio. Che gli ultras fossero decisi e uniti contro il «nemico» lo dimostrò già un vertice riservato con 400 rappresentanti di una sessantina di gruppi ultras sostenitori di club di calcio, comprese squadre di Serie A e di altre categorie, si è tenuto a metà dello scorso luglio a Catania per dire «no alla tessera del tifoso» e trovare una strategia per interventi di protesta comuni, come non rinnovare l'abbonamento o disertare le curve. La notizia è stata confermata in ambienti investigativi. Alla riunione parteciparono anche gruppi storicamente rivali, ma uniti da obiettivi condivisi come «restare una parte attiva nel calcio» e continuare «a vivere senza sopravvivere». Così insieme si sedettero ultras del Catania e del Palermo, la cui rivalità costò la vita all'ispettore capo di polizia Filippo Raciti il 2 febbraio del 2007 al Massimino durante il derby, ma anche della Roma e della Lazio, della Juventus e del Napoli, del Milan e del Brescia, del Bari e del Lecce, del Cesena e di squadra di altre categorie come quelli dell'Atalanta (serie B). Gli ultras spiegarono di «sentirsi ingombranti» e contestarono le linee delle società di riferimento che, sostennero, «con la questione dei diritti televisivi» adesso fanno giocare il «calcio in favore di telecamera, non per il pubblico allo stadio». Durante la riunione fu anche «stigmatizzata la posizione degli ultras dell'Inter che hanno detto sì alla tessera del tifoso» e ogni gruppo annunciò «iniziative di protesta». L'incontro sarebbe servito, infatti, a «fare il punto della situazione» ma senza «trovare soluzioni da mettere sul tavolo». La riunione, secondo quanto si apprese, si concluse con una tesi sposata da ultras di Catania, Palermo e Lazio: «Lo sciopero dei tifosi a oltranza perchè - sostennero - uno stadio senza il tifo è molto più triste di uno stadio senza partite di calcio».

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