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È giallo sulla residenza di Tulliani

Giancarlo Tulliani lava la Ferrari 458 a Montecarlo

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C'è chi paga un domestico solo per accendere la luce nella sua casa monegasca e far correre il contatore. È dura la vita dell'emigrante a Montecarlo. La prima fatica, per gli inquilini stranieri dei Grimaldi, è stata strappare la residenza al Principato. Per essere accolti nel regno a braccia aperte bisogna, infatti, rispettare una procedura complessa con garanzie e requisiti specifici. Ecco allora che all'elenco di domande ancora senza risposta sul «casino» di Montecarlo se ne aggiungono altre: chi ha accreditato Giancarlo Tulliani quando nel 2009 ha ottenuto la residenza dalla burocrazia monegasca? Basta davvero girare in Ferrari a fianco di una bionda e avere una casetta in affitto in centro per diventare vicini di casa del principe Alberto? Chi ha garantito per lui? In attesa che qualcuno ci illumini, magari lo stesso Tulliani, abbiamo cercato di capire meglio come si conquista la residenza sotto la «rocca» di Monaco. Sul sito istituzionale del Principato, all'indirizzo internet www.Monaco.gouv.mc, vengono fornite alcune informazioni preziose. Il primo passo è quello di aprire un conto bancario personale in un istituto di credito del piccolo stato. Una volta che il conto sarà operativo, si può cominciare a cercare casa, da acquistare o da affittare. Registrato il contratto si può presentare domanda di residenza nel Principato di Monaco. Il Servizio della Polizia Amministrativa richiederà una serie di documenti per costituire il dossier che quando sarà completato deve essere approvato entro le seguenti 4/5 settimane. Possedere o affittare una casa a Montecarlo non è dunque un privilegio sufficiente per diventare residenti. Tutti gli stranieri, escluso i cittadini francesi, che desiderano soggiornare a Monaco per un periodo superiore a tre mesi o stabilirsi come residenti, devono soddisfare numerose prescrizioni. I cittadini di uno stato della Comunità Europea sono dispensati dalla procedura di visto. Di conseguenza, si legge nel sito del governo, per ottenere una carta di soggiorno monegasca, dovranno indirizzarsi alla Sezione dei Residenti della Direzione della Sicurezza Pubblica e fornire alcuni documenti: un estratto della casella giudiziaria o un documento equivalente, un attestato che documenti che non si è mai stati condannati, un documento di lavoro concesso dal Servizio di Impiego del Principato, o un'altra giustificazione professionale, o una domanda d'autorizzazione per creare un commercio, una società, o una attestazione bancaria giustificante i mezzi sufficienti a vivere senza lavorare, due fototessere recenti, un certificato medico, un contratto di affitto (esaminato da una commissione ad hoc) o un atto di proprietà, il proprio passaporto. In mancanza di obiezioni, i tempi necessari per completare la pratica dovrebbero essere di circa 2-3 mesi. Inizialmente il permesso di residenza sarà una «carte de séjour» temporanea valida per un anno e rinnovabile su richiesta dell'interessato; trascorsi tre anni sarà possibile ottenere la residenza ordinaria valida per un periodo triennale; dopo dieci anni di residenza potrà essere concesso lo status di résident privilégié, di durata decennale. Chi cambia residenza per un periodo superiore all'anno deve infine comunicarlo all'Aire, anagrafe della popolazione italiana residente all'estero. Tulliani è in buona compagnia: secondo l'ultimo censimento dell'anagrafe, su un totale di circa 29mila connazionali che hanno traslocato in «paradiso», ovvero in un Paese a fiscalità privilegiata, ben 4.648 hanno scelto il Principato di Monaco. Queste, in sintesi, le procedure che anche il cognato del presidente della Camera ha dovuto rispettare per risiedere in Riviera. Resta difficile da comprendere quale sia stata la sua giustificazione professionale inserita nella domanda. A meno che Tulliani non sia stato assunto dal Servizio di Impiego del Principato, o abbia presentato «un'attestazione bancaria giustificante i mezzi sufficienti a vivere senza lavorare». In sostanza, una dichiarazione ottenuta da una qualsiasi banca di Monaco che attesti l'esistenza di fondi adeguati al proprio mantenimento. «Bastano tre o quattrocentomila euro – spiega a Il Tempo un commercialista monegasco – ma anche dopo avere ottenuto il premesso di soggiorno con le nuove norme contro le false residenze per avere un qualsiasi certificato bisogna presentare alle autorità, oltre alla copia integrale dell'atto di nascita, anche le ultime due fatture dell'energia elettrica». E la luce, in questi giorni, al civico 14 di Boulevard Princesse Charlotte non era accesa. L'appartamento affittato da Tulliani sembra disabitato. E sul citofono è pure sparito il suo nome perché qualche burlone si è divertito a scriverci sopra col pennarello «G.Fini».  

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