Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il sogno è la casa nel Principato

L'edificio in Boulevard Princesse Charlotte 14 a Montecarlo, dove si trova  l'appartamento abitato da Giancarlo Tulliani

  • a
  • a
  • a

I sogni sono belli, ma troppo spesso svaniscono all'alba o peggio, finiscono come quelli di Gasperino il carbonaro. Nel sonno sogni di essere a Montecarlo, la mente che ti porta a spasso per la dolce vita monegasca, affacciato sulla terrazza de Le Meridien in 22 avenue Princesse Grace, sul mare, dove ti sembra di abbracciare il cuore della città, o a cena a lume di candela all'«Avenue 31», proprio davanti al Forum Grimaldi, dove plateau royal e champagne sono l'equivalente di bruschetta e prosciutto in un qualsiasi locale dei Castelli. Roba da jet set, altro che. Per molti, non per tutti. Ma il sogno di Giancarlo, il cognato di Fini, non era quello del carbonaro. Lui non aveva bisogno di sognare. Nel cuore della città, in Boulevard de la Princesse Charlotte, dove sta la ormai celebre casa ereditata da An, dove misteriosamente risiede il fratello di Elisabetta, due passi (si fa per dire) al braccio di una bella donna, appena ottocento metri per affacciarsi sul porto in Boulevard Louis II, dove dirsi ti amo ha un fascino particolare, mentre passeggi mano nella mano per i negozi extra lusso del sotto porto, oppure quando ti siedi al «Briefing Cafè» in rue Grimaldi e accanto a te noti personaggi altrettanto famosi, non ultima la stessa Carolina che non ha mai fatto vita riservata e che nel locale è di casa. Vivere a Montecarlo è il sogno. Ad appena un'ora di volo dall'Italia, un paradiso fiscale, il centro di un universo fatto di bella e dolce vita. Chi può, senza far niente, solo il tempo di pensare a come spendere i soldi. Ad averceli. E chi ce li ha può galoppare nelle praterie dell'immenso, dare sfogo a tutta la sua grandezza. Concedere feste in onore della sua compagna, ricevere ospiti affacciati a quella terrazza che al tramonto sembra di vivere all'interno di un dipinto, affacciarsi al Casinò, che non è troppo lontano dalla residenza di Tulliani, che non è la stessa cosa che andare al supermercato sotto casa a fare la spesa, e il giorno del Gran Premio di Monaco, quando il Principato si ferma, essere lì, in prima fila, a godersi uno spettacolo che a raccontarlo è sempre lontano dalla realtà. Troppo bella Montecarlo per non amarla. È accaduto anche a noi, il fascino di quella prima volta, che è stata la prima della serie, che ti segna e ti insegna come si vive in quel paradiso. L'aereo privato che scende a Nizza, l'autista ad attenderti pronto ad accompagnarti fin sotto casa e ad esaudire ogni tuo desiderio. Perché a Montecarlo i sogni son desideri. Per molti non per tutti. Un sogno dal quale è sgradevole svegliarsi, guardarsi intorno e rivedere, come il carbonaro, la moglie ancora in vestaglia da notte a preparare il caffè in una cucina angusta, già agguerrita perché c'è da pagare la rata dell'armadio a quattro ante e l'affitto. Ti siedi e non ci capisci più nulla. Ma comprendi Gasperino e il sogno di essere diventato in una notte Marchese. Una tranvata in faccia. Per l'uomo comune, quello che deve fare i conti con i 1300 euro di stipendio al mese. Non per un uomo come Giancarlo, bello e improfumato. Della serie io so io, voi non siete...

Dai blog