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L'avvertimento del ministro Maroni: chi vuole uscire dal governo lo faccia

Roberto Maroni

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«Se qualcuno vuole uscire dalla maggioranza lo faccia, ma se cade il governo si va al voto, non ci sono alternative. Se qualcuno vuole fare 'sante alleanzè non credo che i cittadini abboccheranno». Lo ha detto il ministro dell'interno, Roberto Maroni, commentando la cena cui hanno partecipato, tra gli altri, il premier Silvio Berlusconi e il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, e le fibrillazioni dei finiani. - «Vecchia politica romana». Così il ministro dell'interno, Roberto Maroni, liquida, la cena a casa di Bruno Vespa, cui hanno partecipato tra gli altri il premier Silvio Berlusconi e il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini e le discussioni che sono seguite. «Sono manovre - ha osservato Maroni - di stampo romanesco che mi ricordano l'epoca del '92 e del '93, quando tutto si decideva in qualche salotto romano».   CASINI: NESSUNO SI SENTA AUTOSUFFICIENTE - "Io credo che il dialogo in Italia sia una necessità e non un peccato", così il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, intervistato dal Giornale Radio Rai, risponde alla domanda su un possibile riavvicinamento del suo partito alla maggioranza di governo dopo la cena con Silvio Berlusconi a casa di Bruno Vespa. "Un appuntamento piacevole come quelli con Bersani o D'Alema" spiega Casini per poi sottolineare: "Operazioni trasformistiche sarebbero invise a tutti gli italiani che chiedono una fase politica nuova ed è quello per cui io sto lavorando". Neanche un'eventuale crisi di governo sarebbe sufficiente per un cambio di strategia dell'Udc perché, spiega sempre al Gr il leader dei centristi: "Non è solo in gioco chi guida il Paese. E' in gioco anche chi concorre alla guida stando all'opposizione". Casini conclude lanciando un appello sia alla maggioranza: "La vostra sindrome di autosufficienza non serve" sia alle altre forze politiche dell'opposizione: "Non sediamo sull'Aventino".  

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