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L'Occidente al centro dei pensieri È la riscossa dei teologi del Papa

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Qualitàincarnate massimamente da questo Papa che non ha intenzione di lasciare andare la barca di Pietro alla deriva. Del resto, nell'omelia per la Solennità dei Santi Pietro e Paolo, la centralità del Papato, come criterio e forma della cristianità e della verità è venuta fuori con una nettezza e una forza spirituale dirompenti. Seguiamo, allora, l'itinerario di mutamento della mappa del governo della Chiesa. Abbiamo innanzitutto un nuovo dicastero, il Pontificio Consiglio dedicato alla nuova evangelizzazione in Occidente. Con il compito di «promuovere una rinnovata evangelizzazione» nei Paesi dell'Occidente «che stanno vivendo una progressiva secolarizzazione della società e una sorta di eclissi del senso di Dio». La solita, rigorosa e puntuale teologia del Papa, che diventa azione pastorale concreta oggi con questo nuovo dicastero. Affidato a Mons. Fisichella, prossimo aspirante al porporato, dunque, e con un compito a dir poco gravoso. Infatti, il Consiglio vie istituito per i Paesi di antica evangelizzazione, certo, ma non potrà non occuparsi dei Paesi di più recente evangelizzazione e, di conseguenza, fare riferimento ai laici e al Pontificio Consiglio dei Laici, dunque ai movimenti. Perché, in molte parti di questi Paesi, trovare un prete è un'impresa e sono i laici a sostenere larga parte della fatica pastorale. Fisichella ha le carte in regola per tenere la barra dritta, sia per la sue esperienza e formazione internazionali, sia per la vasta e accreditata cultura teologica. È una novità destinata a lasciare un segno, anche per la ripresa di un'espressione così cara a Giovanni Paolo II: «nuova evangelizzazione». Un dicastero voluto a suo tempo da don Giussani e richiesto recentemente dal Card. Scola, secondo quanto riferisce Tornielli. Ha già una storia alle spalle. Accanto a questa missione richiamiamo la missione ecumenica della Chiesa, con il Vescovo di Basilea, Kurt Koch, che sostituirà tra breve l'autorevole Kard. Kasper, come Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità fra i Cristiani, soprattutto in Europa. Un dicastero sempre più strategico e complementare a quello sulla nuova evangelizzazione. L'Occidente è al centro dei pensieri del Santo Padre. Infine, c'è il Card. Marc Ouellet, uomo di profonda spiritualità e senso teologico, con un innato fair play diplomatico e una straordinaria capacità relazionale. Un'altra carta del Papa per sparigliare le carte intra moenia della Curia ed avviare una nuova fase di ripresa del governo della Chiesa gerarchica sotto una luce nuova. Fisichella è stato sempre vicino al Papa. Koch e Ouellet sono della stessa cerchia di Ratzinger, della scuola facente capo alla rivista «Communio», già balthasariana in origine. I teologi alla riscossa. Un governo fatto più per il carisma che per la struttura interna. Mons. Carrasco De Paula alla Pontificia Accademia per la Vita rappresenta una scelta di continuità e va nella direzione già indicata dal predecessore Fisichella. Un sacerdote a Rettore della Lateranense, l'Università del Papa: don Dal Covolo, salesiano, docente di Letteratura cristiana antica greca all'Università Salesiana e già ultimo predicatore degli esercizi spirituali al Papa. La gerarchia è quella che si guadagna sul campo. Mons. Migliore è un'altra figura di peso in questo scacchiere. Già osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, autore di un'intervista forte nel 2008 in cui dichiarava che inserire l'aborto tra i diritti umani sarebbe stata una «barbarie». Andrà a fare il nunzio apostolico in Polonia. Anche nella terra del Papa, la fede e la morale non sono più verità scontate. Raffaele Iannuzzi

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