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«Ma quale paradiso fiscale, quali conti milionari all'estero

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Nonho nessuna operazione finanziaria attiva, e l'unico contatto con la Smi Bank è stato per diecimila euro versati in Italia per la costituzione di una Srl collegata alla mia attività professionale». L'avvocato Giovanni Di Giorgi, consigliere regionale del Pdl eletto a Latina, non ci sta a passare come uno dei «furbetti di San Marino» sui quali stanno indagando i pm romani alla ricerca di evasori fiscali. Il suo nome è finito nella lista frutto di una rogatoria con cui il pm romano Perla Lori a fine 2009 aveva chiesto alle autorità sammarinesi l'acquisizione di documenti relativi a un'inchiesta su un maxi-riciclaggio da oltre un miliardo di euro. L'indagato principale è il conte Enrico Maria Pasquini, e insieme a lui una cinquantina di persone, tutte a vario titolo accusate di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e appropriazione indebita aggravata. Il fatto che un consigliere regionale appena eletto fosse inserito nella «black list» ha provocato qualche scossone in una maggioranza ancora alla ricerca di un'identità. Ma Di Giorgi, in ballo per la presidenza della Commissione Ambiente, si chiama fuori: «A luglio del 2006 - racconta - avevo costituito una società a responsabilità limitata presso un notaio di Roma, iscritta nel Registro delle imprese della Camera di Commercio. Tale società non ha mai operato - prosegue - e le quote sociali sono state successivamente cedute nel 2009, in Italia, ad un terzo. Per la costituzione della società è stata versata la somma di 10.000 euro presso un istituto di credito italiano, acquistando le quote della Smi Bank. Questa rappresenta l'unica operazione che può collegare la mia persona alla suddetta banca. Il capitale poi - spiega ancora Di Giorgi - è sempre rimasto sul conto di una banca italiana, pagando regolarmente tutte le tasse previste dalla legge».

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