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"La perdono, mio figlio è nato due volte"

Annalisa Fortunato la mamma del piccolo Luca

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Il viso rilassato, quello delle mamme che hanno appena partorito. Hanno quell'aura speciale, quasi di sacralità. I capelli biondi sciolti e adagiati sul cuscino. Eccola Annalisa Fortunato, la mamma del piccolo Luca, rubato e recuperato nell'arco di un pomeriggio e una sera. Parla piano Annalisa, si fa intervistare davanti a una telecamera dopo che ha rifiutato per ore, quasi per un giorno intero: «Ho pregato, pregato e quando uscirò da qui andrò da San Gerardo», racconta la mamma pensando al Santuario che è poco distante da Nocera Inferiore, questo grande paesone tra Napoli e Salerno, tra Vesuvio e costiera amalfitana. «Finalmente è finita è andato tutto per il meglio. Mio figlio è nato due volte. Ringrazio tutti», dice Annalisa ripetendo le stesse parole pronunciate dal marito Fabio il giorno prima. Non accusa nessuno la giovane donna, ripercorre con la mente quello che è accaduto, davanti agli occhi le scorrono le immagini del giorno prima, la finta infermiera che si intrufola nella sua stanza e si prende cura di lei e del piccolo Luca. E racconta: «Sarebbe potuto accadere ovunque. È entrata. Si è comportata in modo assolutamente normale. Aveva il camice bianco. Non tremava», ricostruisce la scena. «Un'infermiera, un'infermiera dolcissima», aggiunge. E continua: «Mi ha aggiustato il catetere, mi ha aggiustato la flebo. E poi mi ha parlato, dicendo che era un peccato che certe donne abbandonino i figli». Non prova rabbia: «Mi dispiace molto per questa persona perché molto probabilmente non sta bene, non la odio, non provo niente.Sì, la perdono». La perdona, dunque. Il marito, la sera prima, ancora preso dai tumulti dell'accaduto, aveva detto che non sapeva ancora se ne sarebbe stato capace. Il giorno dopo è tutto diverso. La mamma si stupisce ancora: «Stava bene, stava benissimo quando è arrivato. Lo ha fatto pure mangiare». L'incubo, comunque, è finito. Annalisa vuole solo ricordare il momento in cui ha potuto riabbracciare il piccolo Luca: «Me l'hanno riportato e l'ho messo qui», e indica il petto. A Luca, tra qualche anno, avrà molto da raccontare.

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