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Le pazze ricette anticrisi del Pd

Pier Luigi Bersani

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L'applauso più caloroso e convinto Pier Luigi Bersani lo strappa sul finire del suo intervento quando, rivolto all'Assemblea Nazionale del Pd raccolta del padiglione della Nuova Fiera di Roma, dice: «Rispetto per il Pd anche in casa nostra. Ciascuno di noi sappia, a cominciare da me, che quando parla o quando agisce maneggia una proprietà indivisa, un patrimonio comune non frazionabile in feudi personali o in ambizioni personalistiche». A quasi tre anni di distanza dalla sua fondazione il Partito democratico continua a recitare lo stesso copione: la minoranza attacca il segretario che replica stizzito invocando l'unità della "ditta". Tutto il resto è accessorio. Anche il fatto che, nonostante l'Assemblea nazionale del Pd sia composta da 1000 membri, nel padiglione i posti a sedere siano solo 740. Scelta necessaria visto che si tratta di un venerdì pomeriggio giorno in cui, normalmente, le persone normali lavorano. Ma la domanda nasce spontanea: se il Pd ha bisogno di coinvolgere tutti nella discussione perché riunirsi di venerdì? E comunque 740 o 1000, sui temi concreti, le distanze tra maggioranza e minoranza restano abissali. Anche se, viste le difficoltà del Pdl, meglio restare tutti compatti. Così alla fine, pur a denti stretti, franceschiniani e mariniani applaudono il segretario. Ma già stamattina, quando si voteranno i documenti di discussione dei gruppi di lavoro, c'è da giurare che un po' di dissenso verrà a galla. Anche perché, scorgendo le bozze preparate, è impossibile non ridere. L'oscar dell'ironia va sicuramente alla parte dedicata al lavoro. Un decalogo che, se realizzato, porterebbe l'Italia al disastro economico. Messe tutte insieme, infatti, le proposte del Pd hanno un costo insostenibile. Un esempio? Il Pd propone di dare un contributo di 3.000 euro l'anno per ogni figlio fino alla maggiore età, a cominciare dalla fascia 0-3 anni. Facciamo due conti. Secondo i dati Istat al 1 gennaio 2009 erano residenti in Italia 2.267.446 bambini di età compresa tra 0 e 3 anni. Questo significa che, con la proposta del Pd, occorrerebbe trovare 6 miliardi e 800mila euro di copertura. Un quarto della Manovra che il governo starebbe preparando. Il tutto senza contare il reddito minimo di inserimento, il salario minimo e i vari incentivi che i Democratici propongono in aggiunta. Insomma prima di preparare giorni migliori per l'Italia, forse il Pd dovrebbe andare a ripetizioni di matematica.

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