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Maroni va all'attacco: «Chi sbaglia, paga»

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Sequalcuno ha sbagliato pagherà come è giusto che sia ma dobbiamo verificare come si sono svolte davvero le cose evitando processi sommari sui giornali o in piazza». Lo ha affermato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, parlando dello scandalo Appaltopoli nel corso della trasmissione "Otto e mezzo" su LA7. Il ministro aggiunge: Il «sistema gelatinoso» esiste ed è qualcosa che è «sul confine tra lecito e illecito» che «va spazzato via». Sottolineando che «non tollereremo coperture di nessun tipo se salteranno fuori responsabilità, a qualunque livello». Il ministro dell'Interno o qualsiasi altro ministro «non dà gli appalti direttamente, ci sono strutture specializzate nella gestione degli appalti - ha proseguito - e se qualcuno ha sbagliato paghera». Parole ribadite e ampliate subito dopo. «Io spero che non si sia una nuova tangentopoli, però è chiaro che noi non tollereremo coperture di nessun tipo se salteranno fuori responsabilità, a qualunque livello». Certo quello che sta emergendo non è un bel quadro. Lo ammette lo stesso ministro. «Penso che ci sia un sistema, come si è detto, gelatinoso, di favori, che non necessariamente comporti il reato di corruzione o di concussione ma che ci va molto vicino, sul confine tra lecito e illecito. Una sorta di malcostume diffuso - scandisce - che non è certo una bella notizia o qualcosa da incoraggiare, ma un qualcosa che va spazzato via. Distinguendo ciò che è reato, che va perseguito penalmente, da ciò che è malcostume, che certamente va eliminato». Insomma, «sui soldi i politici devono essere al di sopra di ogni sospetto, così come siamo noi» della Lega. Quanto alla "lista Anemone", Maroni ha rivelato di aver rinnovato la fiducia agli uomini e alle donne del Viminale che sono comparsi nell'elenco sequestrato nel computer dell'imprenditore considerato al centro della cricca degli appalti. La lista, ha detto, è un elenco di «nomi che sono clienti di un'impresa» ed è stata pubblicata «senza sapere se questi abbiano pagato o no, se siano stati clienti privati o no».

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