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"Siamo stufi, addio Roma"

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Antonello Iannarilli, presidente della Provincia di Frosinone

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«Oggi sono andato dal barbiere e lui mi ha detto: "Fate schifo, non contate nulla". Si può andare avanti così?». Antonello Iannarilli (Pdl, area ex Forza Italia) è presidente della Provincia di Frosinone ma ha una lunga storia alle spalle. È stato deputato e assessore all'Agricoltura nella Giunta Storace. Non ha digerito che Pdl e Polverini abbiano snobbato il «suo» territorio, non affidando alcuna delega a esponenti della zona. L'unica consolazione è il progetto che ormai va avanti da un anno. Quello di creare una nuova Regione senza Roma.   Presidente Iannarilli, ma lei crede che sia davvero possibile fare un'altra Regione? «Certo. Tra una ventina di giorni si riuniranno i Consigli comunali di Frosinone e Latina: approveranno una delibera per richiedere uno specifico referendum. Un percorso previsto dalla legge». Un Lazio senza Roma. «Esatto. Il progetto è serio, metteremo in piedi anche un comitato tecnico».   Ma crede davvero che sia una buona idea? Si è parlato molto di abolire le Province e adesso nascono nuove Regioni? «Senta, siamo stufi di dipendere da Roma, ci fregano su tutto. Non possiamo continuare a essere sudditi». Crede che la riforma che assegnerà più poteri a Roma vi farà scomparire? «Siamo schiacciati da un lato dall'autonomia che avrà la Capitale e dall'altro da una Giunta regionale che non avrà assessori di Frosinone. Peggio di così...». Che dicono i suoi concittadini? «Da quando c'è la Giunta regionale non si può più nemmeno uscire di casa. Ci insultano». Un motivo in più per andare avanti nella secessione da Roma... «Io la chiamo autonomia. Non siamo secessionisti. Ma ci arriveremo». L'idea di dipendere da Roma non le piace proprio... «Non voglio essere cornuto e mazziato. Abbiamo dato 150 mila voti alla Polverini e adesso ci sputano in faccia. Se la Polverini venisse a Frosinone gli tirerebbero i pomodori».   Invece con la Regione Lazio senza Roma sarebbe tutta un'altra cosa. «Avremmo 20-25 consiglieri delle province ma soprattutto potremmo decidere da soli sulle cose da fare: dalla sanità all'urbanistica».   E con i bilanci come la mettiamo? «Con il federalismo fiscale saremmo autonomi».  

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