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Prima giunta Polverini Dove stanno le donne?

Teodoro Buontempo

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{{IMG_SX}}La foto di fronte al palazzone della Regione Lazio (quello dei film del ragionier Fantozzi), poi subito al lavoro. La giunta guidata da Renata Polverini si è riunita ieri e ha definito le priorità: infrastrutture, trasporti, sanità. Ma i problemi restano. Basta guardare la giunta: dove sono finite le donne? Tanto decantate in campagna elettorale, ora s'intravedono appena. Una Giunta che ha il sapore di una caserma. Di quelle di un tempo: per soli uomini. Nella squadra di Renata Polverini le donne sono due. Aspettando l'Udc, che potrebbe chiudere l'accordo per una poltrona in rosa. Anche se l'unica big laziale dei centristi è Anna Teresa Formisano, a cui Renata ha già detto no in quanto ex della Giunta Storace. Forse toccherà al deputato e segretario regionale Luciano Ciocchetti (fatto fuori dalla vicepresidenza) mettersi la parrucca. Per il resto il governo del Lazio è pronto. Renata Polverini, presidente: finalmente l'uomo giusto. Ha affrontato a brutto muso il sindaco Alemanno e, pare, anche il suo talent scout Gianfranco Fini. Non solo. S'è tenuta tante deleghe che potrebbe fare un'altra Giunta: la sanità, di cui è commissaria di governo, la formazione, il patrimonio e il personale. Se il limone lanciato a Porta San Paolo dagli imbecilli della Resistenza fosse stato sulla sua traiettoria (e non su quella di Zingaretti) l'avrebbe preso al volo e riscagliato contro i colpevoli. È fatta così. Luca Malcotti, assessore a Infrastrutture e Lavori Pubblici: l'unico finiano che ce l'ha fatta. Forse perché è stato anche sindacalista dell'Ugl. È uno che lavora sia di giorno sia di notte: ha poco più di 40 anni, una moglie e tre figli. Francesco Lollobrigida, assessore a Mobilità e Trasporti: rampelliano di ferro. Tutti lo chiamano «Lollo», per non perdere tempo. È stato uno dei pochissimi che ha sempre creduto di vincere le elezioni. Il suo slogan era «Cambierà. Sì, cambierà». Pare che adesso gli chiedano i numeri per il Superenalotto. Antonio Cicchetti, assessore a Istruzione e Cultura: duro e puro. Più duro. Se si fa la proporzione tra le preferenze che ha preso e gli elettori della sua circoscrizione è stato il più votato di tutti. Avvocato, ex sindaco di Rieti, voce «modello La Russa» le sue armi (di distruzione di massa). Pietro Di Paoloantonio, assessore ad Attività Produttive e Rifiuti: fedelissimo di Alemanno. Avrà due deleghe in contraddizione soltanto in apparenza. Di lui la Sinistra dice: «È uno dei pochi intelligenti del centrodestra». Lo dicono anche di Fini. Ci sarà pericolo? Giuseppe Emanuele Cangemi, assessore a Enti locali e Sicurezza: quasi quarantenne, nuovo acquisto di Forza Italia. È un odontotecnico col pallino per l'ambiente. Non è un caso che nel 2008 il partito l'ha scelto per il cda dell'Ama. Adesso gli hanno affidato gli Affari Istituzionali. Tra società regionali e agenzie, un altro bell'ambientino. Francesco Battistoni, assessore alle Politiche agricole: conosciutissimo a Viterbo, ma sempre dopo Fioroni. A Roma, invece, lo scambiano per quello delle cravatte. Fabio Armeni, vicepresidente e assessore a Urbanistica e Territorio. L'ha spuntata grazie al divorzio dell'Udc dalla Polverini. Ha sempre avuto le idee chiare. Quando Marrazzo veleggiava tranquillamente verso la rielezione, lui aveva un punto di vista quanto meno singolare: «Per me contro questo vince chiunque». Col senno di poi... Fabiana Santini, assessore a Arte, Sport e Politiche giovanili: capo segreteria del ministro Scajola ma fiore all'occhiello dell'eurodeputato, e leader locale, Alfredo Pallone. La chiamano «la segretaria di Scajola». Se la conoscessero chiamerebbero Scajola «la segretaria della Santini». Stefano Zappalà, assessore a Turismo e Made in Lazio: gallina vecchia fa buon brodo. Dopo la rinuncia di Fazzone non poteva andare altrimenti. Anche perché Highlander Zappalà, già sindaco di Pomezia ed eurodeputato, non poteva restare a giocare a tresette con la moglie negli alberghi di note località termali. Marco Mattei, assessore all'Ambiente: medico, democristiano di ferro, ex sindaco di Albano. Dicono molto gradito al Vaticano. È riuscito in un miracolo: far arrivare Cicchitto ad Albano. In pellegrinaggio? Stefano Cetica, assessore al Bilancio: è stato nominato ieri e ha già le ore contate. Sembra che potrebbe finire a fare il segretario generale della Regione. Ex leader dell'Ugl, pagherà la «colpa» dei tecnici. Mariella Zezza, assessore a Lavoro, Politiche sociali e Famiglia. I suoi occhiali bianchi tipo Lina Wertmueller hanno «spopolato» in campagna elettorale. Peccato che la giornalista di Rainews 24 non ce l'ha fatta ad essere eletta. Ci ha pensato Santa Renata. Teodoro Buontempo, assessore a Casa, Tutela dei Consumatori e terzo settore: ex quasi tutto, ha più di 60 anni ma di spirito ne dimostra 30. Da quando sta con La Destra di Storace (2007) si è candidato a tutte le elezioni possibili, con magri bottini. Stavolta, che non era candidato, ce l'ha fatta. Si sa, non è uno che molla.

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