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Napolitano esausto «Fuori è una bolgia»

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Èquella che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pronuncia lasciando l'Università di Tor Vergata dopo aver ascoltato le riflessioni di Giuliano Amato, Franco Frattini e dello storico del Risorgimento Giuseppe Talamo sull'origine e l'evoluzione della Costituzione e sulle recenti tensioni attorno all'equilibrio dei poteri. «Qui ho respirato una bella aria! - commenta - Fuori è una bolgia. Ho ascoltato discorsi caratterizzati da un alto livello culturale e civile e anche da una comunanza di accenti». Cosa tutt'altro che secondaria vista la diversa identità politica dei relatori. Una cosa che per il Capo dello Stato dovrebbe avvenire anche altrove. E invece, «fuori è una bolgia». L'impressione, però, è che Napolitano non pensi solo al caos sulle liste che ha acceso la campagna elettorale. Domani a Piazza del Popolo una riedizione dell'Unione prodiana scenderà in piazza per protestare contro il decreto salva-liste approvato dal governo e firmato dal Quirinale. La piattaforma comune messa a punto dal Pd esclude attacchi al Capo dello Stato, ma Antonio Di Pietro ha già fatto sapere che lui parlerà di «Berlusconi e non solo di lui». Anche per questo, forse, il vicesegretario democratico Enrico Letta avverte che chi «parla contro Napolitano è fuori dall'alleanza». Basterà? Quasi tutti coloro che saranno a Piazza del Popolo sperano di sì. Nel frattempo ieri i Socialisti di Riccardo Nencini hanno organizzato una manifestazione davanti al Quirinale a sostegno del Presidente della Repubblica. «Alla piattaforma condivisa - spiega Nencini - aggiungiamo una nostra piattaforma: difesa della Costituzione e solidarietà al Capo dello Stato. Di Pietro assomiglia sempre di più alla lepre nelle corse di mezzofondo. Va in fuga, ma poi tira la volata all'avversario. Le sue dichiarazioni e quelle di De Magistris su Napolitano sono gravissime, devono chiedere scusa». «Se in piazza attaccheranno il Capo dello Stato - gli fa eco il coordinatore della segreteria nazionale del Psi Marco Di Lello - ci dissoceremo in maniere evidente. L'opposizione di governo non si costruisce con continue fughe in avanti». Nessun imbarazzo ad essere alleati con Di Pietro? «Veramente è lui che dovrebbe vivere un disagio. Tutti nella coalizione hanno preso le distanze dai suoi attacchi a Napolitano. Se continua così è chiaro che il Pd dovrà scegliere tra lui e una coalizione che vuole porsi come alternativa al governo». Nic. Imb.

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