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Tutti i voti sulla Polverini per recuperare il pasticcio

Renata Polverini

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Puntare tutto sul nome di Renata Polverini. Lasciando perdere i partiti. È la strategia che si sta facendo strada nel Pdl per vincere le prossime regionali. Si tratterà in pratica di spiegare agli elettori «orfani» del Pdl a Roma e Provincia (se i ricorsi verranno respinti) di votare comunque nella scheda il nome della candidata del centrodestra senza dare alcuna preferenza per i partiti. In questo modo il Pdl potrà limitare al minimo l'handicap di non avere il proprio simbolo sulla scheda elettorale. Una «soluzione» che condivide anche il sondaggista Antonio Noto, direttore della società Ipr Marketing: «Berlusconi – spiega – è molto bravo a sfruttare l'effetto emotivo degli elettori, a portare dalla sua parte quelli che fino all'ultimo sono indecisi. Sono un terzo dell'elettorato e decidono le elezioni. Solo che fino ad oggi il Pdl non ha ancora fatto campagna elettorale in questo senso, non è ancora riuscita a intercettare quel valore aggiunto. Se lo farà potrà riuscire a non perdere». Antonio Noto non crede però che ci saranno «trasfusioni» verso gli altri partiti: «Chi farà il pieno di voti personali sarà la Polverini». Ma a portare preferenze verso la formazione della candidata (nella quale sono presenti il figlio dell'ex presidente della Roma Dino Viola, l'attrice Pamela Villoresi e la giornalista Maria Zezza) e farle così ottenere un risultato ben al di là di quello immaginato potrebbe essere l'intervento dei capi dei partiti romani. Ognuno di loro, da Gianni Alemanno ad Andrea Augello ad Alfredo Pallone, potrebbe «adottare» un candidato della Lista civica, visto che i propri rappresentanti del Pdl non ci sono più, e far confluire su di lui tutti i voti personali. Sperando poi in un successo per «sistemare» qualche escluso eccellente in Giunta. Ma se Renata Polverini vincerà si troverà davanti un consiglio regionale ben diverso da quello che si poteva immaginare: i seggi che spettano alla maggioranza saranno divisi principalmente tra l'Udc, la Destra e la Lista civica. Perché la legge regionale prevede che il candidato che vince abbia comunque la maggioranza dei seggi indipendentemente dal risultato delle liste a lui collegate. Francesco Storace, leader della Destra, è già pronto all'exploit: «Domani farò un apello agli elettori del Pdl perché ci facciano vincere e vengano a votare. Comunque noi già prima di questo caos eravamo in crescita, ci davano attorno al 5 per cento». Gongola anche l'Udc che potrebbe arrivare a contare una decina di consiglieri regionali. Anche se il sondaggista Antonio Noto frena gli entusiasmi del partito di Casini: «Chi vota Pdl non voterà mai Udc, questo è scontato».

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