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Per il bene della democrazia si elimini la burocrazia

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Èun brutto vocabolo che viene utilizzato quando un'industria domestica produce fuori confine. Così approfittando di manodopera a basso costo per evitare l'asfissiante dominio di leggi borboniche, si sono trasportati all'estero macchinari, know-how e quant'altro. Con il risultato che abbiamo insegnato a competitors l'arte del produrre, il gusto, e la tecnica. I cosiddetti Paesi del terzo mondo hanno goduto di scoperte senza fare investimenti in ricerca. In contropartita queste nazioni oltre a esportarci prodotti taroccati ci hanno inondato di clandestini senza arte né parte. Intendiamoci nulla contro l'immigrazione legale. C'è sempre stata e alla lunga può anche creare ricchezza. Ma che dire dei cinesi che hanno ad esempio aperto in Italia centinaia di negozi di barbiere e parrucchiere e che operano praticando prezzi che sono fuori mercato? Potrebbe sembrare una pacchia per i consumatori che spendono meno. La realtà è diversa. Pur vivendo una crisi che sta portando molti connazionali nelle soglie di indigenza il nostro modo di pensare non può accettare genti che vivono in schiavitù e utilizzano per lo stesso scopo casa e bottega. Alla faccia di ogni regolamento igienico che vieta, a tutela della salute pubblica, l'uso di prodotti non testati e promiscuità che non possono convivere con un paese civile. Paese civile che in questi giorni non dà una bella immagine di sé, soprattutto quanto - e questo giornale da molto lo va sottolineando - burocrazia, bolli e scartoffie prevalgono sul buon senso. Il diritto è l'elemento regolatore della società. Ma la regola, che deve essere sacrosantamente rispettata, proprio perché è regola non può cozzare contro quel minimo denominatore che è l'intelligenza umana e non l'attività del regolamento. Altri e in modo efficace hanno commentato "quer pasticciaccio brutto" che si riferisce alla ammissione per la tornata elettorale. Mi chiedo, da uomo pratico addetto a cose economiche di per sé noiose e antipatiche, perché non si arriva ad una semplificazione. La semplificazione è la benzina per chi vuole intraprendere. Chiunque vuole si candidi alle elezioni, purché presenti un minimo di supporto. Ma chi, con un certo numero di deputati o consiglieri è presente nelle assise assembleari, perché per costoro l'iscrizione alla gara elettorale non può essere automatica? Cosa deve dimostrare un partito se già esiste? Il diritto segue il vivere civile, lo regola ma non lo precede. Si ricordi a chi vuole fare il furbetto del quartierino che la politica non vive senza il consenso della gente. Cerchiamo di essere meno seguaci del "particolare" del Guicciardini e più seguaci del Machiavelli che ci ricordava che il fine giustifica i mezzi. E il fine della democrazia è quello di dare voce al popolo. In modo semplice, anche perché, siamo ancora convalescenti da quella malvagia malattia che è stata la recente crisi. Ho iniziato con la delocalizzazione che va combattuta. E la democrazia non deve essere delocalizzata.

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