Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Ghisleri: «Bisogna calibrare la campagna su Renata»

default_image

  • a
  • a
  • a

Maè molto presto per valutare gli eventuali effetti». Pensa le parole Alessandra Ghisleri. Lei è la sondaggista di Berlusconi. E di lei il Cavaliere ripete spesso che è «l'unica che ha indovinato tutti i risultati», a cominciare dalle elezioni del 2006 quando tutti davano per certo il successo del centrosinistra e di Romano Prodi e lei fu l'unica ad andare in controtendenza dando sino all'ultimo la partita ancora per aperta. Si era concessa una delle ultime domeniche di semiriposo, frettolosamente fa ritorno a Milano. Dottoressa Ghisleri, quanto inciderà l'esclusione del Pdl a Roma nella sfida regionale? «È troppo presto per valutarlo. Intanto l'esclusione non è definitiva in quanto il Pdl, mi pare di capire, ha deciso di presentare un ricorso. Quindi bisogna prima che siano definiti tutti i soggetti in campo per poter capire quanto possa "pesare" il fatto che ci sia uno o meno. A maggior ragione se stiamo parlando del principale partito». D'accordo, senza fare tanti giri di parole: la Polverini ha ancora qualche possibilità di vincere anche senza Pdl? «Senta, capisco che lei è un giornalista e va dritto al titolo. Io faccio un altro mestiere e non sarebbe serio se rispondessi a questa domanda». Perché? «Perché tanto per cominciare è necessario che gli elettori romani sappiano che non troveranno una lista sulla scheda. L'eventuale esclusione è di stamattina, bisogna aspettare che sia nota almeno». Quanto tempo occorrerà? «Bisognerà fare un'analisi sui dati. Comprendere come intende riposizionarsi l'elettorato e poi si potrà cominciare a fare una valutazione seria». Ripeto: quanto tempo? «Alcuni giorni». E secondo lei quanto inciderà una campagna elettorale senza il Pdl? «Tanto, sicuramente. Il Pdl è il principale partito. A Roma e provincia risiede circa il 55% dell'elettorato. Ma tecnicamente è possibile dirottare il voto su un'altra lista, per esempio sulla civica Polverini? «Tecnicamente è possibile. Ci possono essere tanti strumenti per farlo. Ci sono però delle variabili al momento non misurabili. A Roma nella lista del Pdl ci sono candidati che possono valere anche 20-30mila voti. Bisogna capire come questi soggetti si impegneranno in caso di esclusione perché sono in grado di spostare quantità interessanti di preferenze. Inoltre stiamo parlando di persone che hanno già invaso i muri di Roma con la loro comunicazione e con il simbolo Pdl». Che consiglio darebbe alla Polverini? «Consigli? Nessun consiglio. Mi occupo di raccogliere dati e analizzarli». D'accordo, che cosa dovrebbe fare il centrodestra per sperare di vincere? «Credo che, sempre se l'esclusione della lista Pdl dovesse essere confermata, si dovrà rivedere la campagna elettorale concentrando la comunicazione sul candidato presidente». A suo giudizio quanto stanno influendo sulla campagna le inchieste giudiziarie? «C'è molta confusione. Penso che gli elettori siano più interessati a come vengono gestiti gli ospedali e il trasporto pubblico più a che fine ha fatto un preservativo».

Dai blog