Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Baldelli: «Puntiamo sui ragazzi Sono garanzia di lealtà»

default_image

  • a
  • a
  • a

.Simone Baldelli, deputato trentasettenne del Pdl, è stato dal 1999 al 2006 il coordinatore nazionale del movimento giovanile di Forza Italia. Conosce le critiche che tanti ragazzi e ragazze muovono ai "senior" del Pdl e per questo si lascia andare con i consigli: «I giovani sappiano che nessuno deve fare politica per avere qualcosa in cambio, ma il partito ricordi che è nel suo interesse far crescere le induividualità più capaci e più responsabili». Onorevole Baldelli, lei che ha coordinato i giovani di Forza Italia, cosa pensa della Giovane Italia? «Il movimento giovanile del Pdl oggi nasce dalla fusione di due gruppi diversi, con storie diverse ma che hanno grande voglia di costruire un progetto assieme. Stanno dando dimostrazione di grande compattezza e per questo è giusto che la classe dirigente che arriva dalla Giovane Italia venga inserita anche negli enti locali dove è possibile. Poi sia io che la collega Beatrice Lorenzin e il ministro Giorgia Meloni siamo l'esempio di come impegnandosi si venga premiati». Ritiene che i giovani siano riusciti ad abbattere la distinzione tra ex Forza Italia e ex An, cosa che non è accaduta ancora all'interno del partito? «Non credo che il Pdl sia disunito. Stiamo lavorando tutti assieme. Abbiamo creato coesione nel nome del presidente, sul programma e sull'azione di governo con i gruppi parlamentari e tutti gli organi di partito con lo scopo di vincere tutti gli appuntamenti amministrativi». Che cosa non dimenticherà mai del periodo del suo coordinamento del gruppo giovanile? «La vittoria al congresso che mi ha voluto coordinatore. Un appuntamento importante che mi ha aiutato anche, assieme a molta formazione politica, ad entrare in Parlamento». È cambiato il modo di fare politica nel mondo giovanile? «Io ho 37 anni e evidentemente capisco che sono di una generazione diversa dai giovani di oggi però posso vantarmi di essere stato il primo on line un movimento giovanile. Una cosa innovativa all'epoca ma che oggi è fondamentale per fare rete. Con il passare del tempo però non cambiano solo le strategie, ma cambia anche la politica, il modo di farla e interpretarla. Quello che posso dire però, e l'ho già fatto anche all'interno del partito, è di ricordarsi che l'investimento maggiore lo si fa sulla classe dirigente che viene dai settori giovanili perché è una garanzia di lealtà». Saranno anche leali ma non vogliono sentir parlare di immunità «Ognuno la pensi come vuole ma non dimentichi che l'immunità parlamentare è stata inserita nella Costituzione per alcune ragioni e che queste ragioni non sono venute meno nemmeno quando l'immunità è stata tolta».

Dai blog