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Tosi: "Il Nordest rivendica un suo diritto"

Il sindaco di Verona Flavio Tosi

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«Venezia o Roma? Chi sostiene l'una e chi l'altra? Ho io la soluzione per togliere dall'imbarazzo le due fazioni. Facciamo un bel federalismo sportivo così la Capitale capirà che non può accentrare su di sé tutte le manifestazioni possibili e immaginabili. Anche il Nord rivendica il suo spazio e mi sembra opportuno che una città stupenda come Venezia venga premiata consegnandole la candidatura ad ospitare un'evento di carattere mondiale come le Olimpiadi del 2020». Flavio Tosi, primo cittadino leghista di Verona e, dai sondaggi, sindaco più amato dagli italiani, non usa mezzi termini e difende a spada tratta l'ipotesi di Olimpiadi in Veneto. Sindaco, non crede che se la politica non si mette d'accordo alla fine tra i due litiganti, a goderne siano le candidature di Sud America, India o Africa? «Logico. Il Comitato olimpico internazionale chiede a chiare lettere che ogni candidatura sia supportata dalla politica e in questo caso rischiamo di perdere tutti. Però non credo saremo proprio noi a fare un passo indietro anche se l'ultima parola in merito ce l'ha solamente il leader del partito Umberto Bossi. Certo però che anche i romani potrebbero cambiare idea». Ma loro hanno già Trenitalia, Lottomatica, Rai, Alitalia che fanno parte del comitato di sostegno a Roma 2020. «Sì, questo lo so. E la cosa non mi sembra giusta però non mi faccia andare oltre perché non mi sembra corretto in questo momento acuire lo scontro tra noi e Roma. Se lei ha osservato, poi, è stata la stessa politica in questa occasione a stringere alleanze tresversali che sarebbero state impensabili in altri momenti. Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, è stato il primo a difendere la candidatura della sua città. Poi si sono uniti i deputati del Pdl del Veneto e logicamente il ministro Luca Zaia, candidato alla presidenza della Regione». Beh, Zaia non è stato di certo morbido dichiarando che Roma ha «il grande vantaggio» che la proposta di candidatura. «Passa da un salotto a una cena». «Zaia, come aveva fatto il senatore leghista Stiffoni sostenendo che Roma ha l'appoggio dei "palazzinari", ha voluto aggiungere un po' di pepe tra i contendenti. E poi sia Luca che Piergiorgio hanno solamente detto una cosa che è risaputa: al Nord il modo di fare politica è diverso da quello di Roma dove tutto viene deciso tra il "palazzo" e i "salotti". Noi invece abbiamo tutta un'altra strategia: portiamo avanti le nostre battaglie in modo concreto confrontandoci con il territorio. Un metodo vincente e che darà ottimi frutti anche in questo caso. Senza nulla togliere a Roma, sono sicuro che Venezia avrà la sua soddisfazione».

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