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Usa, deboli segnali di ripresa la disoccupazione è in calo

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Agennaio i posti di lavoro sono calati di 20 mila unità, ma il tasso di disoccupazione è migliorato al 9,7%. Per quanto riguarda i posti di lavoro, gli economisti non si aspettavano questo peggioramento. Però a fronte di questa contrazione c'è il tasso di disoccupazione che è migliorato rispetto al 10% di dicembre ed è il livello più basso da agosto scorso. Secondo il consigliere economico della Casa Bianca, Christina Romer, la leggera inversione di tendenza mostra che c'è un segnale di ripresa ma al tempo stesso la perdita di posti di lavoro mette in evidenza «quanto sia lunga la strada per riportare l'economia ad un eccellente stato di salute e alla piena occupazione». La speaker della Camera Nancy Pelosi ha aggiunto che le misure di stimolo da 862 miliardi di dollari varate dal governo democratico «stanno avendo gli effetti desiderati». Molto cauto il presidente Obama: il nuovo dato dà un motivo di speranza ma non è un trionfo. Il Dipartimento del Lavoro spiega che il miglioramento del tasso di disoccupazione è legato ai risultati di una indagine tra le famiglie, che ha mostrato un incremento di 541.000 unità sul numero di occupati. Il numero di perdite di posti viene invece calcolato con una indagine separata. A questo si aggiunge che un lavoratore potrebbe svolgere due diverse attività. Sono stati inoltre effettuate diverse revisioni sui dati dei mesi precedenti, in base alle quali ora il bilancio complessivo delle perdite occupazionali legate alla crisi economica, cioè a partire dal 2007, sale a 8 milioni 400 mila posti di lavoro. Soltanto nel 2009 sono stati distrutti 4,823 milioni di impieghi con un calo del 3,6%. È della peggiore emorragia mai registrata fin da dopoguerra. Negli ultimi mesi, comunque, il numero di posti di lavoro persi si è assottigliato rispetto al 2008 e alla prima metà del 2009. Il settore che mostra maggiore reattività è il manifatturiero, dove sono stati creati 11.000 nuovi posti segnando l'incremento più alto da aprile 2006, dopo i 23.000 tagli di dicembre. Altri impieghi sono stati creati nel commercio al dettaglio che con 42.000 nuovi posti di lavoro ha più che compensato i 18.000 tagli del mese precedente. Vivace anche il comparto dei servizi dove sono stati creati 40.000 nuove posizioni lavorative, dopo la riduzione di 96.000 unità a dicembre. I comparti che invece sono stati maggiormente sotto pressione sono le costruzioni, quello finanziario e della pubblica amministrazione. Il primo ha perso 75.000 posti di lavoro, le società finanziarie hanno bruciato 16.000 posizioni mentre nella pubblica amministrazione gli enti locali hanno eliminato 41.000 posti. Un fattore che è un indicatore di ripresa è l'incremento dei contratti a tempo determinato. Questi sono aumentati di 52.000 unità nel settore dei servizi. Negli Usa solitamente le imprese fanno seguire alle assunzioni a tempo determinato contratti permanenti. Proprio il nodo dell'occupazione è la priorità assoluta del Presidente Obama nel 2010 e quello su cui il presidente sta insistendo con maggior vigore. In quest'ottica il capo della Casa Bianca intende rafforzare, in via temporanea, il credito alle piccole aziende dagli attuali 350.000 dollari a un milione di dollari in modo da incoraggiare le assunzioni e creare posti di lavoro.

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