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Bomba contro pattuglia italiana "San Lince" salva i soldati

Soldati italiani in servizio in Afghanistan

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HERAT - Un ferito lieve e quattro contusi, questi ultimi sono già tornati in servizio: è quanto si registra dopo l'attentato a una pattuglia del contingente italiano rimasta coinvolta ieri mattina in un'esplosione nei pressi di Shindand, a 115 chilometri a sud di Herat, la base operativa avanzata che ospita i militari della Task Force dei Bersaglieri nell'ovest dell'Afghanistan. Intervenendo in aula alla Camera, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha confermato l'attentato, precisando che l'ordigno esploso al passaggio del Lince era di «modesta entità» e i soldati «non hanno riportato ferite di rilievo». Solo un militare ha riportato un «sospetto trauma non commotivo, in pratica una botta in testa». Gli altri, ha aggiunto la Russa «sono già in servizio». «Stanno tutti bene», ha confermato il colonnello Marco Mele, responsabile per la stampa a Herat, al telefono. Uno dei nostri soldati ha riportato «un sospetto trauma cranico» e rimarrà sotto osservazione per 24 ore, mentre gli altri quattro registrano «leggere contusioni», ha aggiunto. La pattuglia, a bordo del blindato Lince, è finita su «un ordigno esplosivo improvvisato», ha spiegato Mele, utilizzando il gergo strettamente militare. I militari stavano rientrando da quello che si definisce un «key leaders engagement» (ingaggio leader chiave), ovvero una visita ai principali esponenti o capi dei villaggio, per avere informazioni sull'area. Anche il Pd, per voce del responsabile Esteri del partito Piero Fassino, ha espresso «solidarietà e vicinanza» ai militari italiani vittime di un attentato in Afghanistan: «Un pensiero particolare va poi alle loro famiglie e a quelle di tutti coloro che svolgono, con professionalità ed umanità, il proprio dovere in teatri operativi così difficili ed insidiosi», ha detto Fassino.

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