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Il fallimento di Casini

PierFerdinando Casini

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Il Pdl lo attacca ma, sotto sotto, se la ride. Perché l'accordo saltato in Puglia tra il Pd e l'Udc, è un regalo al centrodestra. Anche se Pier Ferdinando Casini, come ultimo dispetto a Berlusconi, ha scelto di allearsi con una fuoriuscita di An, Adriana Poli Bortone. Scelta che non sarà comunque facile da digerire dall'elettorato dell'Udc, visto che l'ex sindaco di Lecce era una esponente dell'ala più di destra di Alleanza Nazionale. Ma i motivi per esultare per il centrodestra non mancano. Innanzitutto perché è fallito quel laboratorio nazionale che Casini e D'Alema volevano far partire in Puglia per poi allargarlo a tutto il territorio nazionale in vista delle prossime elezioni politiche. Lo schema immaginato era quello di un centrosinistra alleato con i centristi che puntasse a palazzo Chigi nel 2013 magari proprio con Pier Ferdinando Casini. Ora quella strategia è assai più difficile da realizzare. L'Udc in vista delle prossime regionali è alleata con il Pd solo in Piemonte (scelta obbligata perché dall'altra parte c'è il leghista Roberto Cota), in Liguria e in Umbria. Tre possibili vittorie ma una sola di peso, quella nella Regione amministrata da Mercedes Bresso. Diverso il quadro degli accordi con il Pdl con il quale i centristi possono vincere nel Lazio, in Calabria e in Campania. Successi che, sommati a quelli ottenuti con la stessa alleanza in Sardegna, porterebbero nei governi locali di gran parte del Sud una classe dirigente formata da esponenti centristi e di centrodestra. E a quel punto sarà molto difficile riuscire a far «girare» l'asse formato con il Pdl verso il centrosinistra alle prossime elezioni. «Era quello che volevamo — commenta il senatore del Pdl Andrea Augello — "ancorare" l'Udc a noi in queste regionali e rendere più complicato un accordo con il Pd nei prossimi anni. Soprattutto in una prospettiva futura di un dopo Berlusconi». Pier Ferdinando Casini ieri mattina, spiegando la sua decisione di schierarsi con la leader di «Io Sud» non ha risparmiato comunque battute al veleno contro il centrodestra: «La candidata alla presidenza della Puglia per l'Udc sarà la senatrice Adriana Poli Bortone, già ministro e sindaco di Lecce. Penso che, almeno in questo caso, saranno tutti contenti: non si tratta della politica dei due forni, che vi piace tanto, ma almeno in questo caso dei tre...». E ancora: «L'idea del Pdl di essere autosufficiente è legittima. Per questo gli faccio tanti auguri». Ma il leader dell'Udc ha lasciato comunque ancora aperto uno spiraglio al Pd: «Nella vita come voi sapete sui può vincere e si può perdere, ma quando si perde, se si sostengono delle buone ragioni, si merita sempre il rispetto. Ed è per questo che voglio ringraziare Francesco Boccia e l'onorevole Massimo D'Alema che si sono assunti la responsabilità di illustrare una linea certo minoritaria rispetto al clima di populismo oggi imperante». Secca la risposta del ministro Ignazio La Russa: «La vittoria di Vendola alla primarie dimostra che il progetto di un laboratorio voluto da D'Alema e Casini è finito prima di cominciare». Paolo Zappitelli

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