Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Schierato Caldoro in Campania Spunta l'ipotesi Romita in Puglia

Elezioni

  • a
  • a
  • a

L'ufficio politico del Pdl, presieduto ieri sera a palazzo Grazioli da Silvio Berlusconi, durato quasi quattro ore, aveva all'ordine del giorno una stretta sulle candidature per le prossime regionali. Dal vertice Pdl è arrivato l'ok per la discesa in campo del ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, a sindaco di Venezia dove si vota insieme alle regionali.  Tanti i nomi del centrodestra - Stefano Caldoro, segretario del Nuovo Psi, verrà schierato in Campania. Nel vertice di ieri notte sono spuntati inoltre i nomi dell'ex direttore del Quotidiano Nazionale e ora deputato Pdl, Giancarlo Mazzuca, del giornalista del Tg1 Attilio Romita in Puglia e del vicedirettore del Corriere della Sera, Magdi Cristiano Allam in Basilicata. Dubbi sui candidati in Puglia - Ma sul nome del candidato alla presidenza in Puglia ieri sera, oltre all'ipotesi Romita, le opzioni in campo erano due: un ticket composto da Stefano Dambruoso e Rocco Palese e un nome ancora a sorpresa, che in molti individuano nel sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, che sembrerebbe sponsorizzato dal Cavaliere. In ogni caso il Pdl attende l'esito delle primarie del centrosinistra di domenica prossima. Quanto alla discussione politica nel vertice sono emerse due linee: quella di Berlusconi a cui non piace «la politica dei due forni dell'Udc», e quella espressa da alcuni esponenti ex aennini (soprattutto il sindaco Gianni Alemanno e Italo Bocchino) che si sarebbero schierati in favore dell'accordo con i centristi.   Accordo Pdl-Udc per battere la Bonino nel Lazio - La visita di ieri di Berlusconi e Gianni Letta all'ex presidente della Cei, Camillo Ruini completerebbe il cerchio che fa dire ai bene informati «che c'è la necessità di un accordo tra Pdl e Udc per far vincere nel Lazio Renata Polverini e bloccare la "laicista" Emma Bonino». E allora nel vertice di ieri sera il compromesso a cui si è arrivati è il sì alla possibilità di accordi locali con l'Udc ma previa "autorizzazione" dei tre coordinatori nazionali del Pdl. Tra le due linee interne al Pdl è probabile che dopo le regionali il duello possa continuare. Davanti ci saranno tre anni senza appuntamenti elettorali e quindi anche la possibilità di ridefinire una volta per tutte alleanze e rapporti di forza interni al centrodestra.

Dai blog