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Caldoro: «La politica faccia un passo indietro»

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AntonellaScutiero NAPOLI Legalità, sanità, lavoro per far ripartire la Campania. Il programma non c'è ancora, bisogna concordarlo con la coalizione, alias Udc su cui non si smette di fare pressing. Il Pdl brucia sul tempo il Pd allo sbando e lancia Stefano Caldoro nella corsa alla Regione. Esponenti del centrodestra, vecchi e nuovi socialisti, tantissimi simpatizzanti affollano la conferenza stampa organizzata dal partito locale per presentare il candidato il cui nome verrà comunque ufficializzato nell'ufficio di presidenza di domani. Caldoro, emozionato ma lucido, chiarisce subito: «Sarà una campagna elettorale sobria, non ci sarà il comitato del presidente, con sedi sul territorio e spese. Chiederò anche a tutte le liste e ai candidati di evitare eccessi». Nelle liste, fa intuire, ci sarà spazio anche per la società, «candidati rappresentativi delle realtà associative, il mondo professionale, chi ha una rappresentanza riconosciuta». La politica per il segretario del Nuovo Psi dev'essere “servizio”: «Deve fare un passo indietro, bisogna dare spazio alla voce dei cittadini, alla società civile che deve riprendersi la sua autonomia, è stata ancella del potere». E basta con la storia che il socialismo è di sinistra, «non dobbiamo guardare all'indietro». La folla della sala lo acclama, al suo fianco ci sono Mario Landolfi, che lo presenta come il “futuro governatore”, Nicola Cosentino, Pasquale Viespoli, Mara Carfagna, ennesima prova che il Pdl campano ha voluto fortemente rivendicare un ruolo da protagonista in questa candidatura, nonostante qualche malumore prontamente inghiottito. La posta in gioco è alta: si tratta di interrompere il dominio della sinistra che dura da dieci anni. Caldoro, consapevole e sereno, affronta il discorso delle alleanze: «L'Udc ha detto che voleva dialogare con il candidato, ma il programma dev'essere concordato insieme, altrimenti non sarebbe condiviso. Con loro ci sono gli accordi programmatici delle ultime elezioni con cui governiamo circa l'80% del territorio campano, chiediamo dunque coerenza. Partiamo in vantaggio rispetto al centrosinistra, che non solo non ha il candidato, ma nemmeno le alleanze». Per lui, insomma, l'accordo con l'Udc sembra già chiuso, e in effetti da De Mita e Cesa sono venuti segnali più che positivi in questo senso.

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