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«Quoziente familiare, scelta obbligata»

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Il sindaco di Parma Vignali: il sistema consente un welfare più equo e sostenibile

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.Il sindaco di Parma, Pietro Vignali, commenta in questo modo con Il Tempo l'annuncio del primo cittadino romano di rifarsi all'esperienza della città emiliana. E cioè quella di considerare la numerosità dei nuclei come criterio di cui tener conto nella fissazione delle tariffe dei servizi erogati. In un paese accusato di immobilismo l'innovazione avanza? «L'introduzione del sistema del quoziente è una necessità legata al fatto che cambiano i bisogni delle persone e le risposte per soddisfarli. Le città stanno cambiando fortemente. La popolazione invecchia e i servizi così come strutturati oggi, cioè con un alto livello di standardizzazione, non bastano più». Il quoziente familiare cosa c'entra? «Si ribalta il sistema del welfare perché si mette la famiglia in grado di diventare un generatore di servizi. Il nucleo non è più un fruitore passivo di una prestazione ma la "fabbrica" in casa. L'algoritmo che utilizziamo per far pagare alcuni servizi tiene conto nella fissazione del costo della numerosità e dei carichi familiari». Ci fa un esempio? «Se una famiglia decide di tenere presso di sè un anziano per assisterlo consideriamo che questo servizio sia stato prodotto in casa. Dunque la famiglia ha diritto a uno sconto fiscale. Gli restano più risorse perché sgrava l'amministrazione di un costo. Il risparmio per le casse comunali viene restituito». Il meccanismo è già attivo? «Eroghiamo un voucher alle famiglie con bambini che invece di essere portati all'asilo comunale sono tenuti presso la tagesmutter, cioè una mamma che si mette a disposizione per tenere i figli delle altre a casa sua. Questo introduce un elemento di flessibilità e abbassa la necessità di nuove strutture». Un processo irreversibile? «Penso di sì. È un'esigenza generale perché se non facciamo diversamente tutto il sistema del welfare alla persona andrà in cortocircuito. Anche una città come Parma, che spende ogni anno 100 milioni di euro per i servizi alla persona, in prospettiva non ha la possibilità di sostenere questo impegno. Il quoziente familiare a parità di risorse consente di rimodulare le tariffe per premiare coloro che hanno più bisogno come le famiglie». Ha avuto altri sostegni politici al suo disegno?. «Il progetto ha riscosso l'interesse del ministro del welfare Sacconi e del sottosegretario Giovanardi».

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