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Lupi: "Aiuti alle famiglie e alle piccole imprese"

Maurizio Lupi

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«La riforma fiscale e il taglio delle tasse fanno parte del programma di governo e le recenti dichiarazioni del ministro Tremonti fanno pensare che il percorso è avviato. Anche Berlusconi ha questa intenzione. Ora si aggiunge la sollecitazione del presidente Napolitano. Insomma il 2010 è di sicuro l'anno della svolta». Il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi è ottimista ma anche cauto: «Bisognerà verificare che la ripresa economica è davvero iniziata». Il 2010 potrebbe essere quindi l'anno del taglio alle tasse? «Sempre questa voglia di date. La riforma fiscale e la diminuzione delle imposte fanno parte del programma di legislatura, quindi in questo anno possono essere segnate le linee di tendenza, dove andare». Che obiettivi vi date? «Penso a un minor peso fiscale sulle famiglie numerose, sul lavoro dipendente ma anche sulle imprese, con il taglio dell'Irap. Tutto questo però se i segnali di ripresa saranno confermati nella seconda parte del 2010». Il ministero dell'Economia sostiene però che il quoziente familiare ha un costo elevato, quindi è difficile che si faccia. «La riforma fiscale è complessa e non costa poco proprio perchè capovolge la concezione del sistema fiscale ora in vigore. Ma sappiamo anche che la riforma è un motore per lo sviluppo economico. Il 2010 sarà l'anno della sfida, quello in cui vengono fissati i paletti». I contribuenti possono aspettarsi qualche piacevole novità nella prima parte dell'anno? «Cominciamo col dire che nonostante la crisi e la catastrofe del terremoto in Abruzzo, non abbiamo aumentato le tasse. Abbiamo davanti altri tre anni di legislatura per mandare in porto la riforma fiscale ma tutto marcia nella direzione di fissare alcuni principi già questo anno». Sembrava che il taglio delle tasse fosse una priorità di inizio legislatura, o no? «Se finora non abbiamo agito è a causa della crisi e dell'alto debito pubblico. Mi auguro che con la ripresa alle porte e grazie ai principi di equità e efficienza del federalismo fiscale, si possa intervenire già nel 2010». Sarà d'aiuto il gettito dello scudo fiscale? «Lo scudo fiscale nonostante gli uccelli del malaugurio, si è dimostrato una intuizione giusta. Sono rimpatriati quasi cento miliardi di euro che quindi diventano un patrimonio di ricchezza del nostro Paese. È evidente che non basta. Per una riforma fiscale incidente non è sufficiente una manovra una tantum, deve tornare ad aumentare il pil. Stiamo agendo sulla lotta all'evasione fiscale e con la riduzione delle spese improduttive della pubblica amministrazione». Il presidente Napolitano ha richiamato l'attenzione sul rischio dell'occupazione per il 2010 specialmente per i precari. «Anche su questo punto la strada è imboccata. Non vogliamo lasciare indietro nessuno. Il ministro Sacconi nel Libro Bianco ha prospettato una riforma radicale del sistema del welfare nel nostro Paese. Non si tratta però solo di creare un meccanismo di tutele ma anche di mettere il sistema nelle condizioni di produrre nuovo lavoro. Penso al fondo per le piccole e medie imprese che abbiamo preparato su richiesta della Confindustria per dare slancio alle aziende».

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