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A New York fine anno da paura

Per l'attentato al volo Delta Umar Farouk Abdul Mutallab aveva nascosto esplosivo negli slip

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{{IMG_SX}}Il presidente Obama, abbandonato il surf e la quiete familiare, è tornato comandante in capo. L'America ha bisogno di lui, è tornata la paura di Al Qaeda tra falliti attentati e falsi allarmi. L'episodio dell'attentatore nigeriano, salito a bordo dell'aereo americano rischiando di compiere la strage, è stato una defaillance incredibile. La Cia sotto accusa si difende: avevamo avvisato del pericolo. Dopo la notizia che il padre di Umar Farouk Abdulmatallab aveva messo sull'avviso l'ambasciata Usa della pericolosità del figlio appena lo scorso 19 novembre infatti si viene a sapere che la Cia aveva inviato venerdì 18 dicembre un'informativa dallo Yemen. Nella nota si faceva riferimento al rischio di un attacco a un aereo e che l'attentatore era un non meglio precisato «nigeriano». E la Cia respinge ogni accusa di negligenza. Il portavoce ufficale della «Company», Paul Gimigliano, ha nei dettagli descritto tutta la procedura attivata dopo l'allarme lanciato dal padre dello studente nigeriano: «Tutte le infornazioni sono stte passate all'agenzia del antiterrorismo. Tutte le agenzie federali avevano accesso ai dati di Abdulmutallab». Ecco che si ripresentano i fantasmi dell'11 settembre con le informative di allarme mai lette e prese in cosiderazione dalla Casa Bianca. Così la segnalazione, caduta nel vuoto, dell'agente dell'Fbi Coleen Rowley di Minneapolis che arrestò il 16 agosto 2001 Zacarias Moussaoui, il ventesimo dirottatore, e lo segnalò facente parte di un piano più ampio. Barack Obama non sembra puntare il dito solo contro il nemico come fece Bush. Se errori ci sono stati, chi ha sbagliato deve pagare. I commentatori americani ieri davano un bell'«F», un voto d'insufficienza a Obama,e lui ora deve rispondere da par suo. Alcune teste potrebbero cadere a cominciare da Janet Napolitano, il segretario della sicurezza nazionale che aveva liquidato il fallito attentato: «una sciocchezza». Rischia anche Dennis Blair, che coordina le 16 agenzie di spionaggio, e, visto come il terrorista dalla faccia da ragazzino ha bucato la sicurezza, senza troppo successo. Tra l'altro da sempre è in lite con Leon Panetta, il direttore della Cia voluto da Obama, che ha ricevuto la rinnovata fiducia del presidente. I Repubblicani hanno ripreso a criticare la Casa Bianca. Il senatore Liebermann della Commisione sicurezza, che si era recato nello Yemen tempo fa, ha ricordato che proprio Michael Leiter, direttore dell'Nctc, la centrale anti terrorismo Usa,in un'audizione al Congresso lo scorso settembre, aveva focalizzato il pericolo che covava nella Penisola d'Arabia e soprattutto come Al Qaeda fosse, nonostante i colpi subìti, ancora pericolosa e stesse pianificando nuovi attacchi alle strutture economiche e dei trasporti sul suolo degli Stati Uniti. Allarmi inascoltati insomma. E dopo Detroit la psicosi dell'attacco terroristico torna a diffondersi in America. Ieri evacuata Times Square a New York, proprio alla vigila dei tradizionali festeggiamenti di fine d'anno. Sul veicolo sospetto parcheggiato un adesivo sul finestrino di una presunta organizzazione della «polizia di New York/New Jersey». Sono intervenuti agenti dell'antiterrorismo oltre alle squadre anti-bomba. Evacuato anche l'edifico che ospita il Nasdaq. Dopo i controlli durati oltre un'ora la zona è stata riaperta al traffico. Si è trattato di un falso allarme. Nel tentativo di risolvere il problema dalla radice la Quinta Flotta Usa ha lasciato Gibuti e incrocia davanti alle coste yemenite. Il ministro degli Esteri di Sana'à, Abu Bakri al Qirbi, ha chiesto sostegno alle forze internazionali per spazzare via Al Qaeda. «Ci sono almeno 300 terroristi nel nostro paese che si preparano a colpire ovunque», ha detto il ministro. Nello Yemen già operano alcune aliquote di Berretti verdi e Forze speciali americane che svolgono operazioni mirate contro i membri di Al Qaeda. Ma l'attacco congiunto con le forze yemenite a un campo di addestramento non è riuscito a eliminare l'imam radicale Anwar al Awlaki il cui messaggio è stato collegato sia con l'attentatore del volo Delta sia con il medico stragista della sparatoria di Fort Hood. Ma Al Qaeda e i talebani non danno tregua e a Khost nell'est dell'Afghanistan otto civili amerciani sono stati uccisi da una bomba.

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