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Riparte il duello sulla Rai.

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Cheaggiunge: «La voce del padrone ha potuto tenere il suo comizietto il 24 in radio e il 25 in tv. Ovviamente senza la benché minima voce di dissenso e senza alcun tipo di contraddittorio». Pardi ricorda che Berlusconi, «in collegamento telefonico, ha potuto raccontare agli italiani le solite bugie sui suoi sondaggi senza fonte e forse taroccati, sulle case distribuite agli aquilani, tacendo dei migliaia di senzatetto, del teorema dell'odio nei suoi confronti. Adirittura si è accomunato al Papa. Insomma, uno spot gratuito di cui bisogna ringraziare i direttori del gr1 Preziosi e del tg1 Minzolini che (è il caso di ricordarlo ancora?) sono stati nominati proprio da Berlusconi e - conclude Pardi - ricambiano il favore ogni volta che possono». Arriva la replica del Pdl per bocca del senatore Francesco Casoli, anch'egli componente della commissione bicamerale che ha sede a Palazzo San Macuto: «Pardi vede sensi unici solo quando gli fa comodo. Che dire dell'edizione di ieri sera (dell'altra sera, ndr) del Tg3 dove gli unici due interventi in video e voce dall'opposizione sono stati riservati esclusivamente a esponenti dell'Italia dei Valori ovvero a Di Pietro e al senatore Lannutti? Nessuna replica, sempre in video e voce, sia alla maggioranza che al resto dell'opposizione. Troppo comodo professore ululare alla luna contro validi professionisti come Minzolini e Preziosi e poi negare l'evidenza che il Tg3, ormai, è diventato il megafono ufficiale del partitino del ducetto di Montenero di Bisaccia». E il Pd? Schiacciato tra Idv e Pdl prova a dire la sua con il suo massimo rappresentante in commissione di vigilanza Rai, il vicepresidente Giorgio Merlo: «È semplicemente stucchevole la polemica tra il senatore Pardi e il senatore Casoli su chi è più fazioso nell'informazione Rai in questi giorni. Pardi condanna il Tg1 e Casoli fustiga il Tg3». «Forse - spiega Merlo - sarebbe opportuno che tutti, a cominciare da Pardi e Casoli, non individuassero nella Rai un semplice megafono politico a sostegno della propria parte. O meglio, un campo dove si misurano e si combattono le opposte faziosità». Ma neanche a questo richiamo il Pd ci sta. Dice Felice Belisario, esponente del partito di Di Pietro: «Trovo francamente strumentali le dichiarazioni di esponenti del Pdl e di qualcuno del Pd che, per questioni di rendite di posizione interna al suo partito, offre alla destra assist non richiesti».

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