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Altro che "Valium", qui ci vogliono dosi massicce di tutta la gamma dei tranquillanti, magari, come si faceva ai tempi miei durante la naja, con il bromuro che veniva mescolato di nascosto al caffelatte.

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Intendiamoci,dopo gli attacchi furibondi de Il Giornale contro il presidente della Camera, è già un piccolo segnale di distensione il fatto stesso che il leader politico e il direttore del quotidiano ricomincino a comunicare direttamente tra loro, il primo spedendo una bottiglietta di "Valium" al secondo e il giornalista preannunciando l'invio di una bottiglia di vino bianco perché il "rosso" starebbe annebbiando le idee al cofandatore del Pdl (chiara allusione alle posizioni considerate un po' sinistreggianti di Gianfranco che hanno creato imbarazzo e sconcerto nelle file del centrodestra). Ma, conoscendo bene entrambi personaggi, mi chiedo se si possa davvero parlare di un riavvio di dialogo. Durante la guerra in Vietnam, ogni anno veniva puntualmente firmata la tregua di Natale: durava 48 ore , ma il conflitto riprendeva poi più cruento di prima. Non vorrei, insomma, che questo uno-due sotto l'albero di Natale fosse solo un fatto passeggero, molto passeggero che duri solo lo spazio di un mattino. Anche perché certi giornali e certe trasmissioni televisive stanno continuando, imperterrite, nella loro campagna di destabilizzazione che, purtroppo, ha già fatto tante vittime. Non più tardi di ieri il giornalista , rispondendo a una lettura del deputato Laboccetta, ha dipinto Fini addirittura come un personaggio eccentrico che si fidanza con la sinistra e che accusa Berlusconi di "cesarismo", proprio lui "che la democrazia interna non l'ha mai praticata". E, allora, è il momento di dire basta. Basta con questi attacchi violenti, magari per vendere qualche copia di giornale in più o un punto in più di "audience", basta con i fatti piegati alle opinioni, basta con l'escalation delle accuse e delle controaccuse. Basta con questi quotidiani e queste trasmissioni televisive che gettano fango senza più ritegno: siamo arrivati al punto che, l'altra sera, ad Annozero, ci sono stati persino gli auguri di Buone Feste per il pentito Spatuzza. Basta, insomma, con questo clima avvelenato e questa rissa continua che ha già avuto una prima conseguenza: senza voler parlare di mandanti o non mandanti, l'aggressione del premier colpito in piazza Duomo ha un significato molto preciso. Soprattutto quando si tratta di uno psicolabile eccitato proprio dalla strategia della tensione continua. Per queste considerazioni, il tentativo di far finire tutto a tarallucci e vino (bianco o rosso?), mi è sembrato, in verità, un po' fuori luogo: in altri tempi, sarebbe stata un'ottima mossa pubblicitaria, oggi no. La guerra per bande che certi massmedia hanno alimentato negli ultimi due mesi ha davvero finito per surriscaldare troppo il clima politico (e non solo) del Paese con conseguenze, abbiamo visto, particolarmente devastanti. Oggi non possiamo più consentirci tregue più o meno brevi o far finta di nulla: qualche giorno di disgelo e poi tutto ricomincia come prima, magari in vista delle prossime Regionali. Anche certi esponenti moderati della sinistra, a cominciare da Bersani, si stanno rendendo conto che non è più tempo di né di khomeinisti, né di ultrà e neppure di polemiche e di risse continue: l'Italia non può più permetterseli. Bisogna che tutti voltino definitivamente pagina. Per il bene del Paese.

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