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Fini: "Finanziaria, no alla fiducia sul maxi emendamento del governo"

Gianfranco Fini

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"Una cosa mi metterebbe in grossa difficoltà: se il voto di fiducia fosse chiesto dal governo non sul testo uscito dalla commissione ma su un maxiemendamento predisposto dall'esecutivo". Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, precorre i tempi e spiega, presentando un libro nella sala del Mappamondo alla Camera, quale situazione, all'imminenza dell'esame della manovra finanziaria, lo metterebbe in imbarazzo come presidente di Montecitorio. Fini ha spiegato che se il governo ponesse la fiducia su un maxiemendamento questo significherebbe "per il Parlamento non poter svolgere il suo compito. Non tutte le fiducie hanno lo stesso impatto politico, in questo caso si tratterebbe di una questione di rispetto del governo nei confronti del Parlamento". "È arrivato il momento di equilibrare i rapporti tra esecutivo e il legislativo e quindi è arrivato il momento, nell'ambito di quelle riforme che più sono condivise e più sono utili, non solo di affrontare il problema della forma dello Stato ma anche della forma di governo".  "Non è corretto dire che il presidenzialismo strisciante è un fenomeno degli ultimi tempi, anche se ora è più evidente per alcune decisioni prese, tuttavia pur non considerando un fatto negativo il rafforzamento del potere esecutivo, così com'è oggi la situazione è un lusso che non possiamo permetterci". Il presidente della Camera ha affrontato ancora una volta il nodo delle riforme chiedendo "un ragionamento complessivo per trovare il bandolo della matassa", sottolineando il fatto che "a fronte di una modifica sostanziale dei rapporti tra potere esecutivo e potere legislativo oggi difettiamo di una modifica costituzionale che è più che mai attuale".

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