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Cosentino: si vota il 25 novembre "Io resto, decide solo Berlusconi"

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Nicola Cosentino

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E' convocata per mercoledì prossimo, 25 novembre, alle 8.30 la Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio sul caso Cosentino: oggi il sottosegretario all'Economia è stato ascoltato per circa due ore dalla Giunta che dovrà decidere sulla richiesta di arresto avanzata alla Camera dal Tribunale di Napoli. "C'è un primato in questa storia - rileva Jole Santelli (Pdl) al termine dell'audizione di Cosentino - siamo passati dai pentiti a rate all'ordinanza di custodia cautelare a rate: la richiesta di arresto infatti è del febbraio 2009, cinque giorni dopo l'iscrizione nel registro degli indagati, ma il giudice non risponde subito e passano nove mesi di integrazioni da parte della Procura. La legge dice che occorre rispondere subito alla richiesta di arresto...f orse il codice napoletano è diverso". Tuttavia, aggiunge sarcastica, "oggi la migliore difesa di Cosentino l'hanno fatta i componenti del centrosinistra in Giunta".  «Resto al mio posto l'unico che può decidere è il presidente Berlusconi sul mio destino personale ma anche della regione Campania. Sono sicuro che deciderà sentito il territorio campano e i parlamentari eletti della Campania perchè sono quelli che in prima linea ogni giorno combattono questi malgoverni della sinistra che durano da 15 anni». Così Nicola Cosentino parla della sua posizione di sottosegretario e dell'ipotesi di candidatura alla presidenza della regione Campania, al termine dell'audizione in giunta per le autorizzazioni della Camera. Quanto all'ipotesi di una mozione di sfiducia nei suoi confronti, Cosentino dice di non essersi sorpreso dalla posizione assunta da Italo Bocchino: «Non mi ha sorpreso perchè dentro la componente di alleanza nazionale sta venendo fuori un'anima meno garantista». «Certo da un punto di vista umano - ha aggiunto - mi è dispiaciuto che Italo che proviene da quel territorio e che conosce me, la mia storia e la mia famiglia, abbia potuto in qualche modo dire che sta ancora valutando di votare, qualora venisse presentata, una mozione di sfiducia». Cosentino si è detto poi certo che il provvedimento di custodia cautelare - semmai dovesse mantenere la canditatura ed essere eletto alla guida della Camapania - «certamente sarà cassato nei diversi gradi di valutazione: c'è il tribunale del riesame, c'è la Cassazione e c'è ancora da decidere politicamente la vicenda che riguarda le candidature campane». Per le candidature alle regionali «ci sarà comunque una decisione politica», sottolinea Cosentino che ribadisce di godere dell'«ampia solidarietà» di Berlusconi a cui ha illustrato «l'infondatezza delle accuse che mi sono state mosse». «Contro di me non c'è un fumus persecutionis, ma c'è un fumone - ha commentato -. Il fumus persecutionis è nei fatti: io vengo praticamente indagato dal 1994 senza che ne venissi a conoscenza quando l'iscrizione nel registro degli indagati è solo dal febbraio 2009. La richiesta di carcerazione è del 17 febbraio, resta quindi in sospeso nove mesi: guarda caso scatta proprio quando si sta discutendo delle candidature in Campania». Cosentino lamenta inoltre che dall'ordinanza con la richiesta d'arresto la sua memoria è «stata omessa in tutto o in parte e non sono stati motivati alcuni punti che ritengo decisivi nell'affermare la mia totale estraneità ai fatti». «Ho chiesto più volte di essere ascoltato - aggiunge Cosentino - ma i pm della procura di Napoli hanno scelto il metodo di agire da soli muovendomi accuse infamanti: se mi avessero dato l'oppotunità di ascoltarmi oggi non staremmo qua».

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