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«L'Italia è in ritardo rispetto agli altri Paesi»

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Unritardo diventato ormai strutturale. I segnali di ripresa «ci sono», ma «è stato fatto poco per il futuro»: per uscire dal gap nella crescita di lungo periodo che l'Italia sconta rispetto al resto dell'Europa, è necessario «affrontare i nodi strutturali» e sono indispensabili «investimenti in capitale materiale e umano», è il punto di vista di Fiorella Kostoris, professore ordinario di Economia alla Sapienza di Roma. Secondo Vaciago, «c'è la ripresa nel mondo e c'è anche in Italia. La recessione è stata globale e la ripresa è globale, abbiamo sofferto con gli altri e stiamo smettendo di soffrire con gli altri. Siamo talmente integrati nel mondo che neanche volendo riusciremmo a fare male», ironizza Vaciago. Quanto al gap di crescita con gli altri paesi europei, l'economista parla di «una eredità che dura da dieci, quindici anni» e che deriva da «un problema di innovazione e tecnologia»: internet «è stato considerato come un prodotto e non come un modo di fare le cose».

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