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La reazione dei giudici: "Rispondiamo solo alla legge"

Un fermoimmagine di Ballarò, la trasmissione di Raitre condotta da Giovanni Floris

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 "Se le nostre toghe sono rosse lo sono per il sangue dei magistrati che hanno pagato con la vita la difesa della legalità e dei valori costituzionali a cominciare da Falcone Borsellino". E' l'amaro commento con cui il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, che da pm aveva seguito insieme al collega Fabio De Pasquale le indagini sui diritti tv di Mediaset e sul caso Mills, replica alle parole di Berlusconi a "Ballarò".  L'attacco in diretta - Il presidente del Consiglio, intervenendo in collegamento telefonico alla trasmissione di Raitre condotta da Giovanni Floris, aveva attaccato duramente le toghe: "L'anomalia di questo Paese non sono io, ma i giudici comunisti, che da quando sono entrato in politica mi hanno aggredito con innumerevoli ed infondate iniziative giudiziarie". Per inciso, la trasmissione ha registrato il record stagionale di ascolti. È stata seguita da 4 milioni 898 mila spettatori pari ad uno share del 19.69% con punte che hanno raggiunto i 6 milioni: 126 mila spettatori per il 21.28% di share.   "Rispondiamo solo alla legge" - L'Associazione nazionale magistrati ha convocato per domani in tutta Italia assemblee di protesta e dibattito a causa "dei continui tentativi di delegittimare e intimidire sia la giurisdizione nel suo complesso, sia i singoli magistrati in relazione a processi specifici o in ragione delle sentenze pronunciate" . E' quanto si legge in una nota diffusa dal sindacato delle toghe al termine della giunta di oggi, che denuncia "un'impropria contrapposizione, di cui la magistratura è vittima". Il sindacato ricorda poi la "spontanea e massiccia adesione agli appelli in favore del collega Mesiano, attaccato violentemente solo per aver fatto il proprio dovere, e che ha poi tenuto un comportamento esemplare; ma testimonia soprattutto il rifiuto verso qualsiasi forma di intimidazione. "Da Milano, e dall'intero Paese - conclude la nota - la magistratura ribadisce che intende continuare a vestire solo la toga e a rispondere solo alla legge. In primis alla Costituzione".   "Siamo tutti comunisti" - Anche il procuratore capo della Repubblica di Siracusa Ugo Rossi torna sulle parole del premier nel corso della conferenza stampa su un'operazione antidroga a Priolo. "Definire comunisti i colleghi delle procure che lavorano seriamente è inammissibile. O siamo tutti comunisti o non possono esserlo solamente le procure", ha detto Rossi, che ha proseguito: "Quando indaghiamo sull'alta politica siamo comunisti, quando non tocchiamo i grossi interessi siamo bravi".

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