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Gasparri: "Basta riunioni a due Servono decisioni collegiali"

Maurizio Gasparri

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«Capisco le esigenze di bilancio e il fatto che deve sorvegliare l'andamento dei conti pubblici ma ci sono delle priorità sulle quali anche Tremonti deve riflettere. Perché poi i fondi ci sono, i risparmi si possono fare. Quanto poi all'ipotesi della richiesta di un maggior ruolo, non se ne ravvisa la necessità. Giulio è già un superministro, il ministro dei ministri». Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, ritiene chiuso il caso-Tremonti ed è convinto che «non ci saranno strascichi». Ma richiama a una maggiore collegialità delle decisioni. Il chiarimento pare ci sia stato. Tutto bene allora? «Se Tremonti ha fatto richieste di un maggior ruolo, non se ne ravvisa la necessità. Controllando la cassa e i flussi di spesa è in condizione di avere un potere superiore ai singoli ministeri e non si capisce la richiesta, secondo indiscrezioni, che avrebbe fatto di diventare vicepresidente del Consiglio o altro. Nessuno gli contesta il ruolo che ha avuto nel tenere i conti pubblici al riparo da una grave crisi economica. Il sistema credizio, grazie a lui, ha retto la prova. Tutti riconoscono la sua capacità». Eppure sul taglio dell'Irap si è messo di traverso e questo non è andato giù a molti nel governo. «È giusto dire che l'Irap va ridotta in base all'andamento dell'economia. Lo condivido. Tremonti è sempre stato contro l'Irap. Ricordo che quando fu introdotta l'imposta organizzammo insieme una manifestazione a piazza Navona e lì come emblema della protesta, bruciammo una strega di paglia che simboleggiava l'odiosa tassa. È giusto datare la riduzione dell'imposta al tempo in cui la situazione economica lo consentirà. Non c'è una contraddizione rispetto a quello che ha detto Berlusconi alla Cna».   Ma c'è un partito della spesa nel governo che vorrebbe meno rigore, o no? «Ci sono richieste che si possono risolvere senza erogazioni ma utilizzando i fondi per il pubblico impiego. Mi riferisco alla questione del rinnovo del contratto delle forze dell'ordine per il 2008-2009. Questo ritardo è una vergogna. Anche Giulio se ne deve rendere conto. Ci sono le richieste delle categorie dell'industria, dell'agricoltura e del commercio che vanno valutate con la Finanziaria e quelle di alcuni ministeri che non vanno limitati nell'azione. Tremonti fa una fatica improba a tenere i conti sotto controllo, però allo stesso tempo, ci sono problemi che vanno affrontati. Tanto più che c'è un refolo di ripresa. Ci sono cose che vanno fatte, Giulio deve avere rispetto delle priorità». All'origine dello scontro tra Tremonti e Berlusconi ci sarebbe il fatto che alcune prese di posizione non sono state precedute da una consultazione. «La collegialità e la discussione non è una limitazione del ruolo di nessuno. Anzi ritengo che vada promossa una maggiore collegialità a cominciare dal fatto che queste riunioni a due tra Berlusconi e la Lega devono essere allargate». Vi sentite tagliati fuori? «Non è questo il punto. Siccome Berlusconi opera come capo del governo e della coalizione, sarebbe opportuno che a questi incontri oltre alla Lega partecipasse anche un coordinatore o un rappresentante del Pdl».  

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