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Bersani vola verso il 60% e Marino raddoppia

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Evince non solo perché otterrà più voti del più vicino rivale, Dario Franceschini, ma anche perché supera il 50% dei voti. È questo il risultato più rilevante dell'ultimo sondaggio effettuato dall'Istituto Piepoli in esclusiva per Il Tempo in occasione delle primarie del Pd (metodo Cati, 500 interviste, rappresentativo della popolazione italiana, maschi e femmine, di maggiore età). Nella prima domanda si chiedeva agli intervistati se sarebbero andati a votare. La metà, il 50%, ha risposto «certamente no»; il 21% «probabilmente no»; il 7% «sì certamente»; l'11% «sì probabilmente»; e la stessa quota ha detto di non avere opinione. In base alle risposte l'Istituto Piepoli stima che alle primarie potrebbe partecipare al voto tra gli elettori del Pd tra due milioni e due milioni e mezzo di persone. I risultati sono schiaccianti. L'ex ministro dell'Industria arriverebbe quasi al 60% (58%, per la precisione) e dunque migliorerebbe il risultato ottenuto dal voto degli iscritti visto che in quel caso aveva avuto il 55.13%. Secondo il sondaggio Franceschini si fermerebbe a quota 29%, ben al di sotto del 36.95% dell'espressione dei circoli. Forte incremento per Ignazio Marino che aveva ricevuto il 7.92% dei consensi degli iscritti e invece, stando alla rilevazione dell'Istituto Piepoli toccherebbe quota 13%, quindi quasi raddoppiando. Ieri è stata la giornata delle chiusure. Pier Luigi Bersani ha scelto Genova, nella storica Piazza Baracca del quartiere operaio di Sestri Ponente, da sempre roccaforte della sinistra: «Come ultima tappa ho scelto questa città e questo quartiere - ha detto - perché qui si sa cos'è il lavoro industriale, il lavoro produttivo e la crisi dell'occupazione. Il lavoro è il primo problema degli italiani e io intendo che sia anche il primo problema del nostro partito». Il messaggio di Franceschini è stato ancora più lapidario: «A Ferrara, nella mia città con Serracchiani, Sassoli, Touadi e tanta gente in festa. Comunque andrà è stata una bellissima avventura». Ignazio Marino ha effettuato una visita al carcere romano di Regina Coeli, ha incontrato il comandante delle guardie carcerarie, perché, spiega, «come mozione Marino ci siamo occupati dei temi della giustizia e il senatore Felice Casson ha presentato un disegno di legge che prevede di dare più risorse a questo settore per avere tempi certi della pena e nello stesso tempo ridurre o annullare i tempi di carcerazione per persone che abbiano commesso quei reati che vengono chiamati bagatellari, che possono essere affidati invece a servizi sociali o forme di rieducazione che non comportano il carcere».

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