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Contro il presidente Marrazzo

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Sonoi democristiani, riuniti da Publio Fiori, ex quasi tutto della vita politica italiana. «Che paura», scherza lui che ne sa una più del diavolo. Sarà candidato alla presidenza della Regione Lazio per Rinascita Popolare, un movimento sostenuto da diversi partiti, tra cui l'Udeur dell'eurodeputato Clemente Mastella. «La situazione politica si sta incancrenendo, - spiega Fiori - il cattolicesimo politico ha perso significato e non riesce a far pesare i suoi valori: la vita, la famiglia, la sanità, l'ambiente». Con Mastella l'intesa è stata raggiunta tre giorni fa: «Ci siamo incontrati e abbiamo deciso di presentarci insieme nel Lazio, in Campania, Calabria e Puglia». Alleanze? «Non le escludo - spiega Fiori - ma non saranno fondate su pregiudiziali ideologiche. Valuteremo il candidato del centrodestra e il programma. Sono invece portato ad escludere un'intesa con quelli che ancora si dicono comunisti». Le priorità del candidato di Rinascita Popolare sono chiare: «La sanità, dove siamo in ritardo. Non è possibile che nel Lazio si stia ancora discutendo il piano sanitario. I trasporti: i nostri pendolari sono quelli che se la passano peggio. Si parla da dieci anni dell'anello ferroviario e ancora bisogna completarlo. Poi il Tevere: possibile che non si riesca a depurarlo?». Una delle parole chiave del suo impegno è «umanizzazione»: dell'assistenza agli anziani ma anche dei servizi per i giovani. Fiori guarda avanti e annuncia: «A questa nostra iniziativa si aggregheranno altri partiti e altri personaggi. Lo dirò nei prossimi giorni: faremo una bella lista di democristiani». A. D. M.

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