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Imprese in crescita nella Capitale Alla faccia della crisi

Un'impresa farmaceutica

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Sono più o meno il 10% dell'universo imprenditoriale romano: negli ultimi dodici mesi non hanno smesso di investire e contano su fatturati super positivi. Si occupano di servizi, alta tecnologia, alimentari e riparazioni. Ma lo scivolone economico non è stato dirompente nemmeno per le altre: Roma ha retto e ha fatto tesoro di una piccola verità orientale per cui «crisi» è l'altra faccia di «opportunità» (in giapponese le due parole si scrivono con lo stesso ideogramma). Certo non si può essere soltanto ottimisti, alcune società hanno segnato il passo e hanno licenziato lavoratori. «Ma si tratta di piccoli casi che ci sarebbero stati comunque, nella Capitale non ci sono aziende crollate per effetto della crisi», spiega il presidente dell'Unione degli industriali e delle imprese di Roma Aurelio Regina. «La nostra economia ha tenuto bene perché è diversificata e più concentrata nei servizi, peraltro ad alta tecnologia». Difficile fare previsioni, tuttavia per Regina «se l'Italia chiuderà l'anno con un calo del Pil pari al 5 per cento, a Roma si arriverà al massimo al 2. Qui non abbiamo filiere, come ad esempio il tessile a Prato, che hanno scontato la difficoltà di collocare i loro prodotti. A Roma vincono i servizi». Anche la burocrazia, una volta tanto, ha avuto un ruolo positivo: «La pubblica amministrazione - continua il presidente dell'Unione degli industriali e delle imprese romane - ha funzionato da ammortizzatore sociale». Sulla stessa linea il numero uno della Camera di Commercio di Roma, Andrea Mondello: «L'economia capitolina ha uno sviluppo dal carattere anticiclico, ha imprese più piccole e più adattabili ai momenti di crisi. Per questo è andata meglio del resto d'Italia». Ma il presidente Mondello avverte: «Nei prossimi mesi avremo una fase di ripresa economica ma nello stesso tempo gli effetti negativi sulle imprese non mancheranno, ci saranno altri licenziamenti. Questa è una mia preoccupazione ma certo a Roma andrà sempre meglio: la rilevanza degli impieghi nel settore pubblico, la natura anticiclica e il suo tessuto sociale sono fattori che mettono al riparo la Capitale». Il futuro? «I segnali ci dicono che siamo alla curva bassa della crisi - sottolinea Regina - A Roma abbiamo messo in campo una serie di progetti che faranno ripartire benissimo il sistema. Penso alla banda larga, alle manutenzioni e alle infrastrutture, a partire dalla costruzione delle nuove metropolitane. Il fatto poi di non avere dei comparti unici ci aiuterà comunque. Al contrario di altre città, come Milano, in cui, per fare un esempio, la moda è alle prese con un momento molto negativo». «La ripresa ci sarà presto - concorda Mondello - ma non sarà costante, avremo degli alti e dei bassi improvvisi. Ma a Roma sempre più vantaggi che nel resto del Paese».

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