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Mancino: «Nel '92 nessuno mi parlò mai di trattative»

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Lodichiara Nicola Mancino, oggi vicepresidente del Csm e nel 1992 ministro dell'Interno. «Il riferito incontro, come ricostruito ad Annozero dall'onorele Claudio Martelli, fra il capitano Giuseppe De Donno e la dottoressa Liliana Ferraro, all'epoca responsabile dell'ufficio del ministero della Giustizia già ricoperto dal giudice Falcone - scrive Mancino in una nota -, incontro durante il quale il capitano De Donno rappresentava la disponibilità di Vito Ciancimino a collaborare a fronte di garanzie politiche, si concluse con l'invito rivolto dalla dottoressa Ferraro al capitano De Donno di parlarne al giudice Borsellino, incaricato delle indagini. È questa una trattativa?», Intano dopo la rivelazione fatta giovedì sera Martelli sarà convocato dai magistrati di Palermo e Caltanissetta. A loro dovrà ripetere come e quando il giudice Paolo Borsellino seppe del dialogo avviato tra l'ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino ed esponenti delle istituzioni. Una verità, che i pm inseguono da tempo, riferita all'ex Guardasigilli da un magistrato: Liliana Ferraro, all'epoca capo degli Affari Penali di via Arenula e stretta collaboratrice di Giovanni Falcone. Anche lei finita nella lista dei testimoni che dovranno comparire davanti ai pm. Né Martelli, che sostiene di avere già raccontato tutto almeno a due quotidiani, né Ferraro, però, in questi anni sono mai andati in Procura a riferire una notizia che aggiunge un nuovo fondamentale tassello alla verità su mandanti e movente dell'omicidio del giudice.

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