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Berlusconi: "Non riusciranno a eliminarmi"

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel cortile di Palazzo Chigi

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A preoccupare il presidente del Consiglio, spiega chi si occupa di giustizia nel Pdl, più che il processo Mills è il procedimento sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi.  Adesso - ha sottolineato Silvio Berlusconi con i suoi - cercheranno di condannarmi, di arrivare all'interdizione dei pubblici uffici e poi la sinistra è già pronta a chiedere le mie dimissioni e a non presentarsi in Parlamento per delegittimarmi. Per il premier, quindi, c'è un piano preciso ed articolato dietro 'l'attacco finale' della Corte costituzionale. Vogliono eliminarmi, ma non ci riusciranno, ha ripetuto anche ai vertici leghisti riuniti in via del Plebiscito. Durante la riunione si sarebbe esaminata anche la possibilità di varare una riforma della Consulta, ma tale eventualità sarebbe stata scartata. La difesa del Cavaliere sta studiando le contromosse. La tesi è quella di allungare i tempi (facendo perno sugli impegni del premier) o di riprendere la riforma del processo penale al Senato. Comunque "non abbiamo intenzione di seguire la via della legge costituzionale", ha osservato il Guardasigilli Angelino Alfano. Quel che è sicuro è che si cambia linea: "Basta difenderci, ora è il tempo di attaccare", ha tuonato il premier con i suoi consiglieri.   E' il momento dei 'falchi', quindi. Berlusconi in realtà già questa mattina aveva capito che l'aria non era buona. Da qui il suo sfogo, quel "sentirsi preso in giro" anche perchè ieri dalle alte sfere della politica erano arrivati segnali incoraggianti. Oggi invece con il Colle sono emerse in modo chiaro tensioni sopite da tempo. Napolitano ha fatto sapere di sentirsi dalla parte della Costituzione e di avere il massimo rispetto per il Parlamento. 'Tranchant' il giudizio del Cavaliere: "non mi interessa", ha sospirato. Per il momento nessuno parla di elezioni anticipate. Pubblicamente non lo fa Umberto Bossi nè Gianfranco Fini che anzi ha chiamato Berlusconi per incoraggiarlo ad andare avanti.  Cosa che intende fare anche il Cavaliere. Ho governato senza Lodo dal 2001 al 2006 e ora farò altrettanto, ha detto in modo categorico ad Umberto Bossi. Insieme a palazzo Grazioli hanno esaminato la possibilità di trappole dissiminate sulla strada nel prossimo futuro ed è per questo che in realtà l'ipotesi delle urne anticipate non viene affatto esclusa. Come 'extrema ratio' e solo dopo il ricorso ad una grande manifestazione popolare a difesa del premier. Il 'Senatur' ha chiamato il popolo in piazza e ha già tracciato la linea: in ogni caso le regionali saranno un referendum pro o contro Berlusconi. E il premier e' convinto di vincere a mani basse.  

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