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Di Pietro è andato fuori di testa

Antonio Di Pietro

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«Presto ci sarà l'implosione di Berlusconi che cadrà con il dito alzato, facendo finta di niente fino all'ultimo minuto, esattamente come Saddam Hussein». Antonio Di Pietro, il leader dell'Italia dei Valori, è come un fiume in piena. Ha rotto tutti gli argini trasformando ogni occasione in un momento utile per esprimere il suo odio nei confronti del presidente del Consiglio. L'attacco questa volta Di Pietro l'ha lanciato da Palazzo d'Avalos a Vasto in Abruzzo durante il discorso di apertura della quarta festa dell'Idv. «È un personaggio pericoloso - continua l'ex pm - e la sua implosione creerà una situazione pericolosa per la democrazia, anche perché a eliminarlo ci stanno pensando quelli della sua stessa maggioranza, mossi dall'ingordigia di chi vuole spartirsi le spoglie del despota». E, nell'eventualità che il paragone con il dittatore iracheno non fosse stata abbastanza significativa, eccolo pronto a rincarare la dose in un'intervista al settimanale A: «Berlusconi è al tramonto, ma cadrà nel peggiore dei modi, come è accaduto a Nerone, Catilina, Hitler e Mussolini. Per fortuna degli italiani, però, non ne ha la stessa forza». Ma non è tutto. Di Pietro non ha avuto parole tenere neanche per i possibili futuri alleati del Pd in un governo dell'alternativa: «Non vogliamo che si avvicinino a noi solo per approfittare del nostro momento positivo. Cambino prima le facce dei loro personaggi e dei loro caporali. Per difenderci da Berlusconi non possiamo costruire nuovi berlusconini». Un attacco a tutto tondo che era già nell'aria dato che alla kermesse del partito stavolta sono completamente assenti gli ospiti degli altri partiti sia da destra che da sinistra. Poco male, per Di Pietro, che ha sostituito i blasonati nemici del Pdl e i semi-nemici del Pd con le testimonianze della società civile. Ecco dunque sfilare sul sipario della cittadina abruzzese le delegazioni dei precari della scuola in lotta e i terremotati dell'Aquila chiamati a testimoniare sul palco la loro protesta nei confronti della Protezione civile e di Guido Bertolaso, reo di non aver previsto la catastrofe, pur avendone tutti gli strumenti. Ma l'ultimo attacco non poteva che essere riservato al premier. Così, con una battuta, ha voluto parafrasare le parole del presidente del consiglio: «Questo governo è il peggiore degli ultimi 150 anni e Berlusconi è stato il premier peggiore. Se ne vada per sempre prima della celebrazione dei 150 anni dell'unità d'Italia».

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